Limerick compie 4 anni, intervista alle libraie sognatrici di Padova
Questa è la storia di due ragazze che quattro anni fa realizzarono un sogno: aprire una libreria in uno dei quartieri, l’Arcella, considerato tra i più difficili di Padova. Era il 14 novembre 2015 e Limerick, così chiamarono il loro sogno, apriva per la prima volta i battenti.
La professoressa Cecilia Bassani ed io, data l’occasione, abbiamo intervistato le due libraie: Marta Bracciale e Grazia Raimondo che, con la loro creatura, una piccola libreria indipendente, colorata e accogliente, sono diventate un punto di riferimento nel panorama culturale patavino. Ne è venuto fuori uno spaccato di testardaggine, amicizia, speranza e amore per quel che si fa.
E tanti auguri, Limerick!
(Potete ascoltare l’intervista integrale qui cliccando play, altrimenti ne potete leggere degli estratti più sotto)
Marta e Grazia: oggi è il compleanno di Limerick. Non vi è mai venuto mai in mente di dire: ma chi me l’ha fatto fare?
Marta: “Certo. Ci penso spesso a chi me l’ha fatto fare, non solo dal punto di vista economico. Capita un po’ di frustrazione. E’ comunque un lavoro che mi piace tantissimo. Ogni tanto mi capita di chiudere la porta della libreria, guardarmi intorno, ricordarmi dei primi giorni, di quando era ancora vuota e penso a tutte le soddisfazioni che mi dà. Non si guadagnano tanti soldi ma si guadagna in cultura, in umanità“.
Grazia: “Sì, me lo chiedo. Di solito mi capita di chiedermelo quando la cura, la nostra pazienza, la nostra disponibilità, il lavoro che si fa per moltiplicare le occasioni culturali del nostro quartiere… viene tutto sacrificato per due euro risparmiati. Me lo chiedo raramente comunque, perché mi è ben chiaro chi sono le due responsabili. E so che se anche dovessimo fallire, avremmo compiuto comunque un’impresa a dir poco eroica“.
Perché avete scelto di chiamarla Limerick?
Marta: “E’ stato un processo abbastanza lungo. Avevamo una lista lunga di nomi da mettere alla libreria. Poi è arrivata l’illuminazione: erano in tanti, prima di aprire, a dirci che secondo loro non aveva senso aprire una libreria, aprire in questo quartiere con una brutta narrazione alle spalle… insomma in tanti a dirci che questo non aveva senso”.
Grazia: “Ed allora ecco il nome. C’è venuto in mente il limerick, che è un componimento poetico buffo, una filastrocca nonsense. Di solito a qualche personaggio capita qualcosa di assurdo, come quello che avremmo fatto secondo alcuni“.
Un lato negativo dell’altra.
Marta: “Un lato negativo di Grazia è che è un po’ distratta”.
Grazia: “Marta è molto precisa, a volte è poco flessibile, ci mette più tempo ad accettare qualcosa che non è andata secondo i suoi piani“.
E un lato positivo?
Marta: “Grazia è una persona incredibilmente creativa. Ha sempre l’idea geniale per un evento da organizzare. E poi è una persona molto positiva: nei momenti di difficoltà è molto orientata alla soluzione. E poi è una mia grandissima amica e questo ci aiuta a superare molte difficoltà“.
Grazia: “Marta per me è un super eroe. E’ come se avesse la capacità di fermare il tempo, è una delle persone più efficienti che conosca, ha una memoria di ferro, una testa sempre attiva. Non so che farei se non ci fosse lei a contenermi“.
Qual è stato un cliente da dimenticare?
Marta: “Ce n’è una da dimenticare: un’insegnante di una scuola con la quale avevamo collaborato. Poi, per un puro vantaggio economico, ha scelto di collaborare con un’altra libreria, di catena. Non ha riconosciuto il nostro lavoro, la nostra fatica. Un’esperienza sgradevole“.
Grazia: “Ce ne sono di quelli che ci chiedono libri introvabili, che ordiniamo, magari costosissimi. Poi questi si dimenticano di venire a prenderli, oppure li vengono a prendere e poi ce li riportano per il reso“.
Vendere libri non è come vendere maglie o biscotti. Su che cosa basate le vostre scelte? C’è un filo conduttore?
Marta: “La selezione dei libri che facciamo è uno dei nostri punti di forza. E’ come quando si va in pizzeria e non ce ne sono tantissime da scegliere nel menu: ti devi fidare del pizzaiolo. Molto spesso ci fidiamo dei nostri clienti, approfondiamo qualche titolo che ci han segnalato. Oppure, visto che cerchiamo di conoscere al meglio i nostri clienti, mentre scegliamo i libri pensiamo: magari questo a Enrico può piacere. E lo proponiamo in libreria“.
Grazia: “La nostra libreria è specializzata in libri illustrati. Ogni volta che possiamo cerchiamo una versione illustrata, e illustrata meglio. Poi abbiamo libri di vario genere, che perché ci piacciono libri di vario genere. Ci piacciono, questo è il segreto dei libri che vendiamo“.
Qual è stata la più grande soddisfazione?
Marta: “Che dopo quattro anni non abbiamo ancora chiuso. E poi ci sono soddisfazioni che arrivano dalle bocche dei clienti. Ce una signora che leggeva solo libri gialli e che ci dice spesso che da quando ci siamo ha iniziato a leggere anche altro: viene a cercare i nostri consigli. Questa per una libraia è la soddisfazione più grande“.
Grazia: “Sentire Raul, un bambino di cinque anni, che vedendo assieme al suo papà la nostra vetrina disse: papà, questa libreria mi fa venire l’acquolina in bocca“.
Vi rivolgete spesso a dei bambini, ma quali sono le loro reazioni? Dimenticano, quando sono in libreria, videogiochi e cellulari?
Marta: “I bimbi che vediamo frequentare la nostra libreria, amano i libri. A volte è il contrario: sono i genitori che dicono ai bimbi di non comprare un libro perché costa troppo e poi gli fan vedere il cellulare con il gioco. E al bambino la voglia di leggere rimane“.
Grazia: “I bambini come gli adulti hanno gran fame di storie e le cercano dappertutto. Quel che facciamo noi è tenere in gran considerazione le loro curiosità, i loro gusti. Noi non li giudichiamo e cerchiamo di offrirgli storie di qualità“.
Una libreria è uno spazio in cui si celebrano lentezza e significati. Come si fanno a difendere questi spazi?
Marta: “La difesa sta nel creare rete e comunità. Limerick è diventata un luogo riconosciuto dal quartiere e non solo anche per questo. Solo creando rete, creando sinergie, non ci fa porre il problema della difesa di questi spazi“.
Grazia: “Un posto che celebra la lentezza è un posto dove si creano occasioni di confronto che in un’epoca di decisioni prese con i click è un’eccezione. Dobbiamo dare più valore alla lentezza che dà valore alle cose“.
In questi giorni è successa una cosa che avete fatto rimbalzare sui social. La volete raccontare?
Grazia: “Qualche settimana fa ci è stato rubato un vaso di piante che avevamo di fronte alla libreria. Mi è dispiaciuto anche perché una signora che ci incontrò mentre stavamo posandolo per la prima volta ci disse: tanto ve lo rubano. Mi spiace averle dato ragione. Però ecco che è successo…”
Marta: “Dopo avere pubblicato sui social con un po’ di ironia questa notizia, una maestra, Gabriella, della scuola dell’infanzia “Il Quadrifoglio”, ci scrisse che avrebbe parlato di questo fatto con i bimbi. Dopo qualche settimana, l’altro giorno siamo arrivate in libreria e abbiamo visto un nuovo vaso, con nuove piante, il tutto cosparso di tanti disegni di fiori e di persone, fatti e ritagliati dai bambini. Hanno anche scritto dei messaggi rivolti ai passanti: dietro ai disegni dei fiori ci sono delle scritte del tipo “non portarmi via, mi piace stare qui”, dietro le sagome delle persone c’è scritto invece: portami con te, mi piacerebbe stare con te. Il senso che han capito anche loro è che certe cose si possono fare, certe cose no”.
I primi quattro anni sono passati. Fra quattro anni che cosa sarà Limerick?
Marta: “Questa domanda mi mette un po’ di ansia. Rimarrà Limerick. E sarà più grande, stiamo tentando di allargarci un pochettino. Ci sono sempre più persone e la nostra stazetta di venti metri quadri non riesce ad accogliere tutte le persone che vogliono essere accolte“.
Grazia: “Tra quattro anni chissà, forse riusciremo a continuare ad essere un punto di riferimento per chi vorrà sperimentare, acquistare o regalare un po’ di bellezza“.
Facciunsalto. Dove vorreste fare un salto voi?
Marta: “Io vorrei fare un salto negli anni sessanta, settanta per conoscere Italo Calvino e Gianni Rodari. Poi vorrei fare un salto… anche più di un salto a dei concerti. E poi vorrei fare un salto nella nuova libreria Limerick, che è una cosa che sogniamo da un po'”.
Grazia: “Farei un salto nel futuro e spererei di trovarci sempre con l’entusiasmo alto, un po’ più felici, meno stanche, e con un Paese meno preoccupante“.