Stefano Pietta: “Siete giù? Chiamatemi, vi dirò che siete un capolavoro”
Stefano Pietta da più di sei anni è conduttore e gestore radiofonico di Steradiodj.it, una webradio accesa 24 ore al giorno, sette giorni su sette. E’ una radio che ha due particolarità: è nata per parlare di disabilità. “Ma è nata anche perché ho la grande speranza di fare nuove amicizie“.
Stefano è nato il 18 marzo 1984 e ha una disabilità motoria: la tetraparesi spastica. E’ un interista sfegatato come me e, come me, è fiducioso che quest’anno sia l’anno buono.
Ma non parliamo di Inter (sono scaramantico). Come funziona Steradiodj, Stefano?
“Alterno a mio piacimento la diretta, dove dò delle notizie sul mondo della disabilità e le commento, magari ospitando qualche intervento. Ma la musica gira sempre in automatico, anche quando non ci sono. La sede della radio è camera mia, a Manerbio, un paese in provincia di Brescia”
Ci sono dei jingle di cantanti famosi che passano di tanto in tanto nella tua radio.
“Sì. Sono stati registrati da me, sono di cantanti e musicisti che ho incontrato. Per esempio Jovanotti e Ligabue. Ho incontrato anche Alex Zanardi e per me è stato un incontro bellissimo. Ora vorrei incontrare Mika. Ma incontrare personaggi famosi è comunque qualcosa che sta in secondo piano rispetto al conoscere nuovi amici”
C’è un post che hai scritto su Facebook e che mi ha colpito: “Se vi sentite giù di morale, chiamatemi e vi dirò che siete un capolavoro”.
“Il post in realtà non è mio, l’ho trovato in rete e l’ho riadattato. L’ho fatto anche mio perché per come mi vedo è così: io ho sempre vissuto la mia disabilità come una cosa positiva, è un modo di vivere che mi fa venire voglia di rimettermi in gioco. Sono nato di sei mesi, sono nato prematuro. E se pensi che avrei anche potuto non nascere, se pensi al fatto che io sia in vita… ecco, questo mi ha sempre portato a pensare e a dire che la mia disabilità per me è una fortuna.
Il senso di quel post è anche questo: quando siete tristi venite da me, sempre senza essere presuntuoso, che vi ricordo che con tutte le difficoltà che ci possono essere e che possiamo avere tutti, la vita ci regala sempre e comunque qualcosa di bello”.
E se pensi che avrei anche potuto non nascere, se pensi al fatto che io sia in vita… ecco, questo mi ha sempre portato a pensare e a dire che la mia disabilità per me è una fortuna
“Come a tutti, capitano anche a me dei momenti così. Vedi, faccio la distinzione tra contatti e amici, amici con la A maiuscola, intendo. Di contatti ne ho tantissimi, di Amici ne ho pochi. Quando sei solo la testa pensa di più, i pensieri girano e succede di sentirsi giù. Ma sono momenti che poi mi passano: sono per lo più una persona positiva”.
Se tu fossi Ministro della Disabilità e dovessi decidere delle leggi sulla disabilità, che cosa faresti?
“Esco un poco dalla domanda. Non voglio farti un discorso politico, burocratico. L’urgenza è quella di cambiare la mentalità della società. Tu puoi cambiare e migliorare tutte le leggi sulle barriere architettoniche, o sull’inclusione scolastica, per esempio. Ma se la mentalità della gente rimane chiusa, sia sul discorso della disabilità che sul discorso del colore della pelle… possiamo avere tutte le leggi che vogliamo ma sarebbero pressoché inutili”.
Se volessi fare un appello?
“Vorrei dire a tutte le persone con o senza disabilità una cosa: qualunque difficoltà abbiate non abbattetevi e ponetevi sempre un obiettivo, che può essere di vita o di puro divertimento. L’ho provato sulla mia pelle: se voi vi alzate la mattina con un obiettivo e vi mettete in gioco per cercare di raggiungerlo, tranquilli che sarete più sereni.
E un altro appello, naturalmente: seguite la mia radio e soprattutto contattatemi”.
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