‘E femmene, recital al Teatro Bolivar
Napoli non smette mai di lasciarmi stupito, di stordirmi con l’immane energia che emana da ogni sua crepa, tombino, fessura, da ogni buco possibile. A volte riesco a guardarla con occhi di straniero e immagino quanto struggimento possa infondere in chi straniero lo è per davvero. E con lo spirito di chi non conosce ho raggiunto il quartiere Mater Dei, perla architettonica che raccoglie in sé chiese rinascimentali, magnifiche residenze ottocentesche e numerosi palazzi in stile Liberty, per assistere alla prima di “’E femmene” spettacolo canoro in scena al Teatro Bolivar, struttura di romantica bellezza, testimone in velluto rosso che questa città è la casa di mille teatri, e dove quest’arte è tanto radicata non può che esserci infinita magia ed accoglienza.
Sul palco, le generose Roberta Tondelli e Maria Boccia, indiscutibili padrone di casa, dallo spirito amichevole ed inclusivo, hanno ospitato diversi artisti del panorama partenopeo, confezionando quello che di fatto, pur nella sua peculiare caratterizzazione, ricorda una certa formula americana di fare show. Teatro pieno, pubblico partecipante. Si aveva quasi la sensazione che lo spettacolo fosse atteso da tempo, come fosse esistita un inconsapevole necessità collettiva.
Bello il viaggio compiuto dalle due artiste. Grande sottolineatura della valenza femminile nel mondo dell’arte e della cultura. Da Teresa De Sio, citata attraverso i suoi magnifici pezzi, un pensiero affettuoso da parte di Roberta e Maria ha ricordato nomi del calibro di Eleonora Pimentel Fonseca, Matilde Serao, Luisa Conte, Pupella Maggio, Isa Danieli. E non è un caso che qualcuna di loro non abbia avuto i natali sul suolo di Partenope, a ribadire che Napoli è inclusiva per carattere. Se la ami davvero sei napoletano; diversamente sei un cialtrone come tanti. Essere napoletani è un titolo di cui non tutti possono fregiarsi. E proprio di questo ha rappato Tueff, artista ospite, che in una contaminazione di stili ha prima accompagnato le due artiste, per poi incantare la platea col suo talento dal sapore scanzonato e tuttavia impegnatissimo. Sinergiche ma ognuna con un suo preciso stile, più jazzato quello di Roberta, più in linea con un certo cantautorato quello di Maria, il recital è proseguito gradevole e appagante regalando qualche ora di evasione garbata, cosa che manca spesso in tante offerte di intrattenimento degli ultimi tempi. E sempre sulla linea della giusta misura anche l’intervento di Angelo di Gennaro. Divertentissimo e dalla battuta arguta, ha saputo toccare corde profonde affrontando un tema delicato e fondamentale come la violenza sulle donne, fino a commuovere con una poesia dedicata alla madre. Non rinviate i sentimenti, ha concluso, provocando un applauso di emozione liberatoria, potente come un fiume in piena.
Lo spettacolo ha dimostrato ampiamente il grande sforzo profuso per metterlo in piedi. Evidente una bella e importante scrittura a fare da scheletro, il tutto sapientemente maneggiato da professionalità di sicuro spessore. Molto espressivi gli interventi danzanti, flessuosi e comunicativi i ballerini, evidente e vigorosa la mano di chi li ha diretti, che risponde al nome di Daniele Di Salvo. La direzione artistica, gli arrangiamenti e la direzione della band, fantastica, sul palco, a cura di Mauro Spenillo. Regia di Vincenzo Pirozzi. Complimenti a tutti per il grande equilibrio e grazie per avermi dato l’occasione di passeggiare ancora una volta a Mater Dei, di aver conosciuto due donne, Roberta Tondelli e Maria Boccia di così grande talento, ed infine, aver scoperto una perla preziosa come il Teatro Bolivar.
Abbiamo visto:
‘E Femmene, con Roberta Tondelli e Maria Boccia
Al Teatro Bolivar di Napoli
Si ringrazia l’Ufficio Stampa