Dadp, storie non convenzionali di artisti e fantasmi
Il rantolo rabbioso dei fantasmi si leva da un vecchio maniero perso tra le campagne; anime dannate col solo obiettivo di sfogare la rabbia sui malcapitati ospiti della dimora. Il cuore palpita in gola, ma è solo l’inizio delle danze. Arriveranno ospiti inattesi, vestiti solo della loro arte, e avrà inizio uno spettacolo ubriaco e delirante, Dignità autonome di prostituzione, la Casa Chiusa dell’arte nella quale il teatro diventa bordello, figlio del genio artistico illuminato di Luciano “Papi” Melchionna.
dadp è l’evento teatrale e l’esperienza artistica più dissacrante, coinvolgente, profana e insieme sacra che sia mai approdata sulle scene
Non aspettatevi nulla di convenzionale andando a vedere Dadp: perché non è spettacolo da vedere, ma da vivere; perché non è spettacolo sempre uguale a sé stesso. Dadp è una scena in continuo divenire, dove tutto cambia, di momento in momento e di edizione in edizione. Dadp è un’esperienza diversa per ciascun attore, per ciascuno spettatore, per chiunque vi si avvicini. Andarci con gli amici significa scoprire dopo di aver vissuto esperienze diverse. E dite alle donne di scordarsi i tacchi alti e gli abiti da sera: a Dadp servono scarpe comode perché si cammina, e tanto, e spirito di adattamento perché ci si siede per terra, ci si sporca, si suda e si ride, si danza e si sogna, in una ebrezza incalzante che conduce, una pillola di teatro dopo l’altro, al gran finale, che non delude davvero mai, al quale a nessuno è consentito, e comunque sarebbe praticamente impossibile, sottrarsi.
Siamo stati all’edizione del Complesso badiale Santa Maria del Plesco di Casamarciano, strabiliante per le scene e la scelta della location. Non ce ne dimenticheremo facilmente; da consigliare a chiunque, valga questo da passaparola: fateci un salto!