Speciale
C’è questa cosa quando conosci una persona veramente speciale: che, volente o nolente, ti cambiano le prospettive. Sulle persone, sulla fiducia in te stesso e negli altri, sul fatto che forse è vero che certe cose solo una volta su mille, ma quella volta -perché no- può anche capitare proprio a te.
E se capita proprio a te, allora puoi buttar via corazze e armature, essere come sei, nudo sotto le lenzuola del tuo letto o sulla Quinta strada a Manhattan, come se non avessi nulla da nascondere più al mondo, come se non dovessi più guardarti alle spalle ogni attimo.
Puoi addormentarti e dimenticare le chiavi appese alla porta, fuori. E bada bene: tra una chiusura totale, per sfiducia o disincanto, e un perché no? c’è una differenza enorme. Di approccio, di aperture, di voglia e capacità di guardare oltre. Che poi è sempre lì la chiave: andare oltre, sotto la pelle, dove c’è posto per pochi e dove servono occhi particolari per vedere.
Quando conosci una persona veramente speciale è come se trovassi una parte di te che non avevi ancora mai incontrato, pur sapendo da sempre che doveva pur esserci, da qualche parte. Come se all’improvviso trovassi quel vento che ti soffia sulle ali che ti è sempre mancato, anche quando pensavi di meritarlo e lo desideravi fortemente, la salvezza agognata persino da te stesso. Solo che non è vento: è lei che soffia.
Può darsi che credi negli angeli custodi, nella buona stella, in Dio o semplicemente nelle botte di culo; chiunque sia stato tra costoro a portare sulla tua strada una persona veramente speciale, ringrazialo molto. E ricorda che molto non sarà mai abbastanza…