Ifigenia in Cardiff – Odissea nello spazio scenico
Il nuovo spazio della contemporanea odissea è quello vacante della scena nuda.
Un monolite. Tutto è ardesia. I soli tratti bianchi sono quelli del gesso che scandisce il ritmo delle sequenze, delle scelte, delle decisioni. E poi il rosso sul petto di Effie che è solo un ricordo. Lo stesso colore del sangue prima che venisse diluito con l’alcol. Instabile sui piedi e nelle intenzioni, racconta, Effie, le sue giornate, le sue settimane, le poche ore di dolorosa lucidità che rendono chiaro il disagio, il disadattamento. Poche e maledette ore che amplificano il senso di non appartenenza dell’uomo alla sua specie; o, piuttosto, il senso di piena appartenenza, talmente feroce da confondere la vita con l’eccesso fino a desiderarne la distruzione. Abitare i sobborghi, abitarli come un qualunque silente ma infido mostro abita ognuno di noi e aspettare…
Aspettare che la bestia si svegli, ferisca le viscere e torni, nella sua maschera di oscena soddisfazione, nell’accogliente letargo coccolato dalle angosce.
Tutto è ardesia. I soli tratti bianchi sono quelli del gesso che scandisce il ritmo delle sequenze
“Grazie Effie” è la ninna nanna finale. Il canto dentro cui ognuno rinasce.
Teatro Argot Studio, via Natale del Grande 27 – Roma