Glob(e)al Shakespeare, il Bellini come se fosse a Londra
Inizia tutto col dubbio. Una pulce nell’orecchio, un sospetto che si insinua e che continua fastidiosamente a disturbare la pace. Si fanno largo pensieri irrazionali, che irrazionalmente prendono forma sempre più concrete. Che diventano realtà. Si dà credito a versioni bizzare, complotti subdoli, trame occulte, e la fantasia lavora nell’unica direzione ammissibile, negando l’evidenza e facendo a botte con la realtà. Ho le corna, ne sono sicuro.
Comincia con la gelosia come fil rouge la stagione 2017/18 del Teatro Bellini di Napoli, che mette in scena – uno appresso all’altro – Racconto d’Inverno e Otello di Shakespeare. Per l’occasione il Teatro si concia per le feste, si apre, abbatte la quarta parete e s’allunga, invadendo col proscenio lo spazio ordinario della platea per una, due, tre, dieci e oltre file di posti, e portando le luci della ribalta in spazi inconsueti: è Glob(e)al Shakespeare, l’ultima fatica di Gabriele Russo, che con questo particolarissimo allestimento intende rievocare il Globe Theatre di Londra.
Fino al 26 ottobre si alterneranno in scena una commedia e una tragedia di Shakespeare, riadattati in chiave contemporanea, in una cornice che fa del più classico tra i classici una vera e propria avanguardia teatrale.
Come in Racconto d’Inverno, dove il racconto è ambientato tra gli anni ’50 e ’60 del Novecento, in una Sicilia dei principi dal sapore gattopardesco. La lingua siciliana ben si presta a raccogliere gli antefatti e gli esiti della matta gelosia di Leonte, così come i dialetti meridionali sono protagonisti, in Boemia, della seconda parte della scena, che vede la tragedia trasformarsi in commedia.
L’Otello, poi, è particolarmente contemporaneo, mediato da una lingua napoletana dell’ultima ora, e nonostante questo fedele ai ritmi del testo originale. Le contaminazioni degli stili camorristici sono pregevoli, e forte il linguaggio usato, che nonostante la scelta di regia non risulta mai volgare.
Due interpretazioni imperdibili, che rendono bene l’idea dei livelli di rappresentazione cui la rassegna si ispira.
Abbiamo visto:
RACCONTO D’INVERNO
adattamento Pau Miró , Enrico Iannielloregia Francesco Saponaro
assistente alla regia Gianmarco ModenaOTELLO
adattamento Giuseppe Miale di Mauro
drammaturgia Gianni Spezzanoregia Giuseppe Miale di Mauro
uno spettacolo della compagnia Nestal Teatro Bellini di Napoli, nell’ambito della rassegna Glob(e)al Shakespeare, un progetto di Gabriele Russo.
Si ringrazia l’Ufficio Stampa. Info qui.