Il bradipo e la lunatica: perdere la strada e ritrovarla
Sam e Rhonda sono marito e moglie, sono sposati da vent’anni.
Sono in macchina e girano da un po’ per cercare di ritornare a casa da una festa di matrimonio. Non vanno spesso da quelle parti, in genere evitano le grandi città e tentano di non allontanarsi molto dal loro paese. È notte tarda. Hanno entrambi bevuto e mangiato, sono stanchi e irritati e questo girare a vuoto non li aiuta di certo.
Sam scende dalla macchina per cercare di capire dove si trova, si guarda intorno nella speranza di rintracciare qualche anima compassionevole che gli indichi come uscire da quel labirinto. Pensa per un istante che avrebbe potuto dare ascolto a sua moglie, ma ricordava bene le volte in cui lei, disorientata patologica, li aveva fatti perdere in strade più semplici. Perchè deve dire sempre la sua. Meglio così, non voleva di sicuro finire in un cantiere abbandonato con due tipi loschi che facevano segno di fermarsi, come già era successo un’altra volta, facendoli scappare con una ardita retromarcia di circa un chilometro con sgommata nella sabbia e tutto quanto.
È colpa sicuramente delle sue manie di controllo se siamo in questo casino, pensa.
Una cosa sulla quale sono inconsapevolmente d’accordo è che vorrebbero essere già a casa da un pezzo.
Rhonda rimane in macchina sbuffando, si sono persi di nuovo e lui non ha voluto ascoltare nessuna delle sue indicazioni. Non che lei avrebbe trovato la strada ma forse sì, chi lo sa. Per due volte che ti perdi non hai più diritto di parola, così vanno le cose. Ad ogni modo è colpa della testardaggine di suo marito se si trovano lì.
Una cosa sulla quale sono inconsapevolmente d’accordo è che vorrebbero essere già a casa da un pezzo.
Sam pensa al suo divano e alla TV. C’è uno speciale interessante sui conflitti nell’isola di Pasqua tra i pinguini e i leoni marini, oppure potrebbe scegliere una qualunque partita di un qualunque sport. O in ultima istanza c’è sempre quel bicchiere di cognac che non dovrebbe bere, ma che lui ama sorseggiare in silenzio ogni tanto.
Vuole mettersi la tuta e coprirsi la pancia, che misteriosamente è sempre fredda.
Rhonda sogna di togliersi quell’etto di petrolio profumato scaccia-vecchiaia dal viso. Che poi non scaccia un bel niente tranne diverse banconote dal portafoglio e molto ma molto tempo, sia per passare la cera che poi per toglierla: dannate filosofie estetiche zen. Lo notasse almeno qualcuno quello sforzo.
È tempo prezioso tolto al letto, al silenzio e al libro che la aspetta, in cui stranamente trova una coincidenza serendipica poiché sembra che le stia dicendo qualcosa. Non avrebbe mai pensato di leggere “La noia” tempo fa. Le è capitato tra le mani in libreria e immediatamente quel titolo era apparso molto significativo per il momento in cui si trovava.
Sam crede che di uscite come quella possono ormai farne a meno.
I figli sono cresciuti e quel silenzio che sognava da anni vuole difenderlo con i denti. Vuole stare da solo.
Tranne che sono sposato, pensa tra sé.
Rhonda pensa che uscite come quella sono occasioni per parlare con qualcuno di un tema diverso dai soliti “famiglia, problemi e soldi”, neanche fosse un consigliere politico in perenne campagna elettorale a cui vengono richiesti favori e poste questioni da risolvere continuamente. Che spesso non vuole risolvere.
Vuole soltanto parlare con qualcuno che, veramente, la ascolti; vuole non sentirsi sola.
Tranne che sono sposata, pensa tra sé.
Sam è sicuro che se anni fa si fosse perso da solo tra vicoli sconosciuti, sarebbe andato a zonzo con lentezza. Probabilmente avrebbe ascoltato la radiocronaca di una partita di un qualunque sport, oppure semplicemente il ronzio del motore e la strada per casa si sarebbe ritrovata da sola.
Pensavano che il tempo e la stanchezza avrebbero scalfito sempre e solo gli altri.
Rhonda ricorda anni fa, quando perdersi era un’avventura e l’opportunità di ascoltare almeno dieci volte la propria canzone preferita senza vergogna. E cantarla a squarciagola. La strada per casa si sarebbe ritrovata da sola, non importava quando.
Rhonda e Sam si guardano e per un secondo ricordano che molti anni prima avevano assistito a una scena del genere, protagonisti un altro lui e un’altra lei smarriti in una strada di notte, nella città dove vivevano all’epoca.
Quella volta avevano visto questi due esseri tesi e irritati, totalmente a disagio nel loro mondo. Nonostante tutto però sembrava una scena tragicomica: lui era impacciato, lei nervosa e le frecciatine volavano dentro e fuori dell’abitacolo, incuranti del pubblico a cui avevano chiesto di partecipare alla scena domandando indicazioni miste a un’ancora di salvataggio, non si sa se per tornare al loro paese o riprendersi la loro vita. Alla fine della serata Sam e Rhonda si erano messi a ridere perché prevedevano che il tempo li avrebbe trascinati a quella scena lì, ma chissà, magari in maniera più divertente per loro e non per il pubblico.
Pensavano che il tempo e la stanchezza avrebbero scalfito sempre e solo gli altri. Erano convinti che avrebbero saputo sprecarsi in maniera generosa lungo gli anni l’uno con l’altra. In energie, in ascolto, in pazienza, in gesti gentili, nonostante qualsiasi caos.
Oppure, pensando ai litigi, sarebbero stati capaci di ridere a posteriori dei loro stessi difetti, desistendo da ogni guerra scatenata con furore.
Per un attimo si ritrovano tutti e due a cercare due giovani lui e lei da avvertire tempestivamente.
Sam pensa di avvertire il baldo e incosciente innamorato che sarà solo questione di fortuna da jackpot all’enalotto non attraversare mai quel momento in cui lei diventerà a tutti gli effetti una scassapalle esagerata, drammatica e basta, anziché quella compagna divertente e lunatica: sarà sufficiente non contare mai su un’eventualità così improbabile per essere felici.
Rhonda pensa di dire a questa ipotetica sciocca innamorata che potrà addirittura continuare ad amare quell’essere imbranato e pigro che si porta accanto da tanto tempo ormai, perché chissà, quelle caratteristiche che ora trova divertenti e dolci non diventeranno mai disinteresse e sciatteria da osservare con una testa basculante e sconfitta.
Riescono a fermare invece un gruppo di ragazzi in auto che si offre a far loro da guida sulla strada giusta.
Sam ritorna al volante e si prepara per seguirli con attenzione. Si guardano e per un attimo viene a tutti e due da sogghignare.
– Ti va di guardare un film appena arriviamo, lunatica rompiscatole?
– Non vedo l’ora, bradipo insostenibile.