Memoria
A che serve scrivere a che serve leggere imparare, conoscere. C’è un orologio su quel tavolo. Fa un ticchettio che mi obbliga al contatto col tempo, a capire. Prima che sia troppo tardi e io muoia nell’ignoranza. Sto urlando in mezzo al mare, lo facciamo tutti siamo ognuno su una barchetta alla deriva, il vento gioca a confonderci le parole, le aggroviglia tornano a noi echi di altri monologhi. Non ascoltiamo. Alla fine conta poco perchè siamo disperati. E paurosi e codardi. Fin quando non arriva qualcuno che se ne sta fiero deciso a non affogare e ci salva. La sua sacralità sta nell’indicarci che a ignoranza rispondiamo con conoscenza. Al rumore col silenzio. A bestialità, con ciò che di più umano abbiamo. La paura è positiva, se nel nostro navigare ci sono onestà e ragione. E se è tutta una questione di tempo, ci salva la memoria.