Pigne pasquali
Un uovo enorme, più alto di quanto fossi piccolo io, e pertanto gigante, avvolto in una stagnola luccicante e rumorosa di quelle che scrocchiano al vento e con le parti non colorate, riflettono la tua immagine frammentata, proprio come uno specchio rotto.
un pugnone ben assestato lo farà crollare su se stesso e lasciare cocci cioccolatosi di ogni dimensione
Paese che vai, Pasqua che trovi. Perché la Pasqua, in effetti, non è solo festa universale della tradizione cristiana, ma anche tradizione locale. E non pertanto solo pastiere e colombe, ma anche dolci della tradizione popolare la cui preparazione affonda le radici nella notte dei tempi. Come il casatiello, dolce dell’hinterland casertano, conosciuto anche come “pigna pasquale”, validissima conclusione dei banchetti pasquali. In tempi storici era una sorta di pegno nuziale destinato…alla suocera, e preparato pertanto la sera del Sabato santo per essere donato, avvolto con un nastro di raso, dalle giovani fanciulle alle mamme dei loro promessi sposi.
Una tradizione giunta fino a noi, giurano i pasticcieri Carmine e Vincenzo Altamura, che nel loro laboratorio di Volla si cimentano nella preparazione di questo dolce antico dal profumo sui generis, alto, asciutto, ricoperto di glassa e confettini, e che richiede una lievitazione lunga tre giorni. Un’attività, la loro, nel segno non solo della tradizione, ma anche dell’innovazione: i due fratelli sono noti per aver introdotto la versione “on demand” di colombe e panettoni, che vengono consegnate proprio appena pronte, riducendo al minimo la permanenza nelle confezioni, oppure per aver ideato gli “Altamurini”, uova di cioccolato al latte con sorpresa personalizzabile che, decorate con pasta di zucchero e coloranti naturali, danno vita a tanti divertenti soggetti come le faccine di Facebook, la coniglietta “Carotina” e il cagnolino “Teo”.
È la Pasqua dei bambini: una delle pochissime feste, insieme al compleanno, in grado di insidiare Babbo Natale e i suoi elfi. Facciamoli felici con un uovo enorme, non dimenticando la tradizione e la necessaria consapevolezza del vero significato della Pasqua.
Siamo stati a Villa Vittoria di Posillipo per la degustazione di Pigne, colombe e pastiere pasquali della pasticceria Altamura di Volla.
Si ringrazia Laura Gambacorta per l’Ufficio Stampa