Parlami
Parlami. Come se io non fossi io. Un vento improvviso tra i capelli che come per magia cessa all’improvviso e lascia uno specchio. In cui tu possa vederti, guardarti, cercarti, sentirti. Parlami, oppure taci: io sono io, ricordi? Sempre quello lì che ti prese per mano, un giorno, e chissà dove ti portò, se da qualche parte ti portò. Sono quello lì, ingombrante e invadente oppure quasi invisibile e impercettibile. Tu non ti perdi mai nelle vie indeterminate dell’infinito; ma se per caso ti perdessi un solo attimo, io sarei lì, a cercare con te, te, o quel che sia, che desideri, un quadrifoglio, una stella, un divano su cui sprofondare, un atollo sperduto, la fuga, il ritrovamento. Tu parlami. Io capirò