Casa di Bambola al Teatro Bellini di Napoli
Al Teatro Bellini di Napoli è di Scena “Una casa di bambola” di Henrik Ibsen.
La regista, Andrée Ruth Shammah, ci propone l’opera che nel 1879 fece scandalo, additato dalla critica e dal pubblico come una rappresentazione di femminismo estremo. Nonostante i suoi centotrentott’anni l’opera ibseniana sembra parlare ancora con disarmante contemporaneità. Le polemiche però lasciano oggi il posto a una mera riflessione e a una sorta di compiaciuta empatia verso il riscatto sociale di Nora. Forse un po’ poco dato che ci troviamo di fronte a un dramma che ha fatto la storia dell’emancipazione e dell’odierna lotta di genere.
A districarsi durante i tre atti c’è la signora Nora Helmer interpretata da Marina Rocco. Nora è una ragazzina viziata che agisce e si lascia agire all’interno della sua bella casa. Da prima manovrata ma che poi si trova a manovrare i tre uomini protagonisti della scena: l’integerrimo marito protettivo, il dottore segretamente innamorato di lei e il banchiere corrotto che la minaccia. Non a caso interpretati da un unico attore, Filippo Timi, che come Cerbero rappresentano le tre mascoline teste dell’atteggiamento e del potere dell’uomo sulla donna. Quella donna che da vittima si riscopre poi abile burattinaia.
Una rilettura interessante del testo che spoglia in parte Nora dalle vesti di femminista che cerca la libertà ad ogni costo e che invece la rappresenta come una donna che si finge volutamente bambola, ingenua e civettuola, per il proprio tornaconto e per meglio manovrare i fili delle persone che la circondano.
Sul palco la scenografia ricorda esattamente quelle gigantesche case delle bambole ottocentesche. I tessuti di raso rosa e verde sposano il tema sognante e un po’ fiabesco delle bambole, mentre l’allestimento, gli spazi e gli arredi rimandano al classico stile vittoriano. Insomma, un delizioso salotto borghese, la più placida e normale dimensione domestica che però già fa presagire nello spettatore che il dramma è in agguato.
Una storia che si conclude con amarezza, senza vinti né vincitori. Dove tutti in egual modo soggiogano e si lasciano soggiogare. Nessun condannato, nessun assolto. Una rappresentazione che regala nuove riflessioni sulla popolare opera ibseniana e che vi consiglio di non perdere. Fateci un salto!
Durata 2 ore e 50 minuti compreso intervallo
Dal 21 al 26 febbraio 2017 al Teatro bellini di Napoli
Una casa di bambola
di Henrik Ibsen
traduzione, adattamento e regia Andrée Ruth Shammah
con Filippo Timi, Marina Rocco
con la partecipazione di Mariella Valentini
e con Andrea Soffiantini, Marco De Bella, Angelica Gavinelli, Paola Senatore
produzione Teatro Franco Parenti, Fondazone Teatro della Toscana