Lettera al paradiso
Ehi come va la vita lassù?
È da un po’ che non ci si parla io e te.
Spero che non te la sei presa per quella storia dei fiori. Lo so che ti prometto sempre di passare a lasciarti una rosa ma tra tante cose lo sai com’è, no?
Impegni, lavoro e poi la verità, non mi piace quel posto, mi mette tristezza. Mica come quando venivo a casa tua!
Nella tua campagna l’estate era sempre corta. Io mi divertivo a giocare con gli animali e poi vuoi mettere l’ombra della quercia e quel venticello timido che ci sfiorava le guance…era tutt’altra storia.
Quando era dicembre invece lasciavamo l’inverno fuori la porta per farci cullare dal calore del camino.
Le chiacchiere davanti al fuoco, io che incendiavo qualsiasi cosa e tu, preoccupata che dessi fuoco a tutta la casa, mi controllavi dalla sedia.
E quelle volte che da grande maestra quale eri,diventavi la mia alunna. Io che ti insegnavo a leggere e tu che fingevi di aver imparato.
La grande umiltà che mi hai trasmesso mai potrò tradirla.
Sai tra qualche giorno inizia Sanremo. Poi fammi sapere se ti è piaciuto quest’anno perché tanto io penso che non lo guarderò.
Sicuramente li avrai visti tutti i programmi di musica su Rai1, anche perché quando stavi qui vedevi solo quelli. Chissà se da lassù potete guardare anche i telegiornali? Quelli no, non te li consiglio, finiresti a piangere come sempre.
Noi quaggiù non ce la stiamo passando tanto bene. Però io non mi lamento. Insomma si va avanti come si può. Sono sempre curiosa e studiosa, qualche volta litigo con mamma ma ormai non mi rimprovera quasi mai. Sai da quando sei andata via è cambiata molto, dice sempre che tu avevi tanta pazienza con lei e invece lei con noi spesso non ne ha avuta. Lei non ce lo dice ma sappiamo che le manchi tanto.
Possiamo fare che io mi addormento e ci vediamo in sogno, tanto tu sai come entrarci.
Io penso che ti manchiamo molto anche noi, forse è per questo che in alcuni giorni ti sento al mio fianco. A tal proposito vorrei ringraziarti per quella volta che mi hai salvata dai guai e anche per quella cosa che desideravo tanto, che sappiamo solo io e te, e che poi mi è arrivata.
Eh sì, hai ragione se ti sei arrabbiata per la storia dei fiori, ma non è meglio se ci vediamo e ti do un bacio?
Possiamo fare che io mi addormento e ci vediamo in sogno, tanto tu sai come entrarci. Mi bastano anche 5 minuti; è chiaro: anche tu avrai i tuoi impegni da rispettare quindi non pretendo molto e nemmeno sempre. Facciamo che io ti aspetto tutte le notti ma non mi arrabbio se non vieni.
Ma se tu sei andata via e io parlo con il cielo come si chiude una lettera al paradiso?
Fammi sapere cosa ne pensi.
Io adesso torno alla mia vita.
Di solito le lettere finiscono con: a presto e cari saluti, ma se tu sei andata via e io parlo con il cielo; come si chiude una lettera al paradiso?
Allora forse non si chiude con i saluti ma con una speranza: quella che possa volare fino a raggiungerti.
Con amore,
l’ultima delle tue nipoti.