Io sono Fabio, io sono Italo
Io sono Fabio. Ho appena sparato. Non lo avevo mai fatto prima d’ora. La pistola sai è fredda. Ho la mano che mi trema. Ho vomitato. Dovevo farlo, capisci? Lui era lì, ancora, lei non più. L’ho visto passare un paio di volte, con quella sua faccia di cazzo. Mi ha guardato con aria di sfida. Roberta era bellissima, anzi è. Ha i capelli scuri che profumano sempre di buono. Io ci dormivo in quei capelli. Sono morbidi, sono come un nido per uccelli. Lei e i suoi capelli la sera mi aspettavano quando tornavo da lavoro. Io sono Fabio e ho ucciso un uomo. BUM. Non è un uomo qualsiasi, è l’uomo che ha ucciso mia moglie. Mia moglie e la mia vita. Mia moglie è la mia vita. Perché tu ora vuoi venirmi a dire che ho sbagliato? Ma che ne sai dell’amore che io provo per lei. Quando l’hanno calata nella fossa le ho giurato che la mia vita senza di lei non aveva senso, o meglio le ho giurato che l’unico senso che aveva era di fare giustizia. La giustizia italiana? Cazzate. Non ci credo ad una giustizia che lascia a piede libero un omicida. Se avessero buttato le chiavi della cella mi sarei dato una calmata. Ma sono pieno di rabbia. Mangio bile. Non dormo più da giorni. Non c’è motivo di dormire. Il letto è freddo e mi viene da piangere ogni volta che giro la faccia verso il suo cuscino. I suoi capelli dove sono?
Io sono Italo. Ho appena ucciso una donna. Perché sono passato con il rosso? Perché avevo fretta. Dovevo fare presto. No, scusa, non avevo fretta, ma ho guardato a destra e sinistra e ti giuro che non c’era nessuno. Che ne potevo sapere che invece Roberta era lì. È spuntata da nulla. La macchina ha fatto BUM. Sono passato col rosso perché mi sembrava ancora arancione. La macchina ha fatto BUM. Devo vomitare. Vedo sangue ovunque. E c’è una testa sul marciapiede piena di capelli ricci. Sembra un nido per uccelli. Sono passato col rosso perché sono un idiota. Sono passato col rosso perché chi non lo ho mai fatto! Dai, non dirmi che non l’hai mai fatto, tu. Mi è squillato whatsapp e stavo leggendo cosa c’era scritto. Dio Santo, che idiota. Sembra un manichino questa a terra. Vorrei scappare, ma mi hanno visto. Ma poi magari non è morta e l’ambulanza con i dottori faranno qualcosa. Quando sono passato col rosso non avevo né bevuto né fumato. Sono solo passato col rosso, con quel maledetto rosso. Io sono Italo, e mi hanno sparato quattro colpi in testa. Me li meritavo. Non volevo morire, ma forse sì. Da quando Roberta è morta non vivevo più.
Sembra un manichino questa a terra. Vorrei scappare, ma mi hanno visto.
Io sono Roberta. Sono stata uccisa da uno che è passato col rosso. Oggi mio marito ha posato la pistola sulla mia tomba. Dice che l’ha fatto per me e per il bambino che aspettavo. Com’è strana la vita. Mille attese, mille scuse, mille idee, mille ipotesi, fantasticherie, sogni, incubi, ansie, e poi gioie, immagini e suoni e poi ciao con la mano e ci vediamo presto, e poi BUM. Io sono Roberta avevo dei capelli ricci bellissimi, sembravano un nido.