Parenti serpenti
Natale in famiglia. Quattro fratelli s’incontrano nella casa paterna, quella del paese, delle origini, provenendo da lontano, ognuno col suo fardello personale tra coniugi, lavoro, e figli da accudire.
Melchionna ha saputo fare spazio, nella commedia, ai momenti maggiormente introspettivi che sono il nocciolo vibrante dell’intera storia
Un’apparente armonia familiare viene stravolta all’improvviso dalla decisione dei genitori di trascorrere la vecchiaia con uno dei figli. In un gioco delle parti che diventa ben presto un gigantesco scaricabarile, si potranno scandagliare, fino al tragicomico finale, le viltà e gli egoismi dei componenti della famiglia.
Una regia vibrante e colorita, quella di Melchionna, che ha saputo fare spazio, nella commedia, ai momenti maggiormente introspettivi che in fondo costituiscono il nocciolo vibrante dell’intera storia. Una storia che tira dritto verso le meschinità più profonde dell’animo umano, prendendole di petto e affrontando senza mezzi termini le questioni dell’altruismo familiare, della riconoscenza, della solitudine, dei torbidi e piccoli interessi di parte.
Una storia che tira dritto verso le meschinità più profonde dell’animo umano
C’è da scommettere che, di ritorno dal teatro, molti avranno dato una carezza ai propri vecchi.
Da non perdere.
Al Teatro Cilea di Napoli abbiamo visto:
Parenti serpenti di Luciano Melchionna
con Lello Arena, per la produzione di Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
Si ringraziano la produzione e l’Ufficio Stampa.