Redenzione al profumo di Ajax
I mezzi pubblici si chiamavano così perché in periferia funzionavano solo a metà, una volta passavano e una no. Capitava di aspettare alla fermata ore intere, anche sotto pioggia incessante senza pensilina.
Quel pomeriggio era già buio pesto, ma senza il delicato profumo di mandorle e basilico, il gelo era tangibile e tagliente molto più di quello d’anguria, ed essendo poco più che l’alba, non c’era modo di chiedere passaggio o raggiungere un punto meglio servito.
La chiesetta prefabbricata era l’unico segno di presenza umana sebbene un cancelletto aperto non garantisse affatto che il cuore potesse esserlo. Che poi, lei non aveva mai sopportato che il sentimento religioso potesse esser chiuso dentro quattro muri, ma anche solo due, credeva per inverso che la religione fosse l’esatto contrario dei muri.
Eppure si rendeva conto che gli umani dovevano pur riunirsi da qualche parte e, volendo proprio trovare un ulteriore senso, magari il riunire tanti pensieri, paure e speranze nella stessa stanza serviva a dare densità e peso specifico, ad attirare l’attenzione… neanche se Dio fosse una gigantesca statua di ferro, e noi uomini minuscole graziose calamite.
In quel momento comunque non c’erano dubbi, bisognava pregare, non avendo idee migliori, per un caro amico in fin di vita.
Nei fatti dunque entrò in una chiesa che non c’era messa, davvero niente cera e niente Messa, ampio spazio vuoto e spoglio, così adatto, per pura coincidenza di circostanze, al bisogno di silenzio di quel momento. Magari era davvero così d’un tratto che l’Egregio Signor Dio Dei Cieli chiamava quando uno meno se l’aspettava. E se trovava occupato era un guaio. A meno che non si avesse l’avviso di chiamata o il servizio ‘ti ha cercato’. Ma… come con i call center… non si può mica richiamare lo stesso numero che compare… no no, ben che vada parte un disco registrato in una lingua che non conosci.
Il silenzio fu rotto dall’incalzare a piccoli, composti e rapidi passi di una squadra di donne, operose e cordiali, opulente e collaborative. Pensò che il loro motto avrebbe tranquillamente potuto essere una sorta di: ‘Ora ma non ora, e prima di tutto labora, almeno un’ora.’
Sembravano votate al rinnovamento dello spirito, puro su pezza asciutta, e su pezza umida olio di gomito su braccia di statua di santo, redenzione al profumo di Ajax, che però sgrassa ma non disinfetta. E bisogna tenerne conto nel numero di preghiere da assegnare per espiazione.
Come fu e come non fu, con la presenza di quelle donne, si era improvvisamente rilassata.
Lo sforzo per una preghiera che stentava a scriversi tra le pagine dei pensieri si era trasformato in un tentativo di osservazione simbiotica con l’ambiente della chiesa. Era tentata davvero di alzarsi e dare una mano d’aiuto, per copiare quel loro strano modo di servire la comunità… ma sarebbe stata troppa roba per un solo giorno!
Si contentò di aver di nuovo pensato alla possibile esistenza di una divinità e di aver anche solo ipotizzato di poter trarre sollievo da quel luogo. Che poi un po’ così fu. E riprese con uno strano lieve sorriso il suo percorso verso casa come se niente fosse stato, anche se era ben chiaro che qualcosa era stato… a capire esattamente cosa!
In ogni caso, avrebbe pazientemente atteso che il Signor Lui a Chiamarlo Come Vuoi richiamasse, avendo cura di non tenere la linea troppo impegnata. Che l’essere disposti a ricevere qualcosa è già di per sé qualcosa di miracoloso.