Tutto è compiuto
Urlano rotaie lingua di stoppa, ammucchiati penetra luce violenta, stramazzo al suolo fango amaro, infiamma un calcio nell’occhio. Eco voci lontane vivi morti oblio, vittime e carnefici vittime, escoriazioni ossa pelle, occhi vuoti freddo polverizza pensieri. Né giorno né notte né anima. Sole splende gelida estate miraggio improvviso. L’umanità ha perso. Non provo dolore. Riecheggia tempo terrifico all’alba. Tutto è compiuto.