Terremoto: fantasma d’Irpinia
Per un irpino il terremoto è un fantasma che da sempre abita la sua terra.
Nessuno si dimentica mai di lui e delle sue spietate apparizioni. È il più temuto dei mali forse perché se ne conosce a pieno la potenza. Nei racconti dei miei nonni c’era un caldo primaverile nonostante fosse novembre, un improvviso boato e poi tutte immagini e ricordi confusi.
Il terremoto in Irpinia è una ferita che mai potrà sanarsi ma al contrario a distanza di più di trent’anni e alla luce degli ultimi avvenimenti, risulta ancora ben aperta.
È un male che coinvolge generazioni, luoghi ma soprattutto ricordi vivi e vegeti.
Accade spesso che un irpino parli del terremoto. Io ad esempio non l’ho vissuto ma so che esiste dai miei primi anni di vita.
Nella maggior parte dei casi sono i nonni a fartelo conoscere nei loro racconti in cui non si riesce a cogliere fino in fondo il confine fra ciò che è realmente accaduto e ciò che sembra inventato, magari per farti spaventare e comportare bene, un po’ come la storia dell’uomo nero.
Nei racconti dei miei nonni c’era un caldo primaverile nonostante fosse novembre, un improvviso boato e poi tutte immagini e ricordi confusi. Quello più nitido era l’immagine della punta di un albero che sfiorava il tetto della casa dirimpetto come se tutto ciò che c’era di mezzo fosse sprofondato di colpo.
Crescendo ci si rende conto che quei racconti non c’entrano niente con favole e storielle e allora inizi a capire che il terremoto ha condizionato la vita della maggior parte delle persone che ti stanno accanto, probabilmente anche la tua perché l’ombra di questo oscuro fantasma ti perseguita in ogni istante della tua dannata instabile vita Irpina.
Capisci che il terremoto è stato un evento così drammaticamente rilevante tanto da segnare una vera e propria frattura tra il periodo pre e post terremoto. Un po’ come succede per la nascita di Cristo, per il dopoguerra oppure per il periodo successivo alla caduta del muro di Berlino.
In irpinia esiste infatti una concezione temporale che indica il periodo post terremoto. Se quindi sei nato nell’82 sei nato “dopo il terremoto“. Questa espressione non rimanda solo al sisma in sé ma chiaramente indica tutta una serie di situazioni che caratterizzano un’epoca che ben si distingue da quella precedente. Da questo si evince l’importanza che tale evento ha assunto soprattutto per le generazioni successive. Io penso che un irpino avrà sempre paura del terremoto anche se avrà una casa che non gli crollerà addosso.
In effetti, gli eventi di tale portata riescono ad entrare nella vita di ognuno di noi anche a distanza di anni, forse è questo il vero significato dell’appartenenza al territorio oppure semplicemente la storia ci insegna chi siamo.
Parlare di terremoto non è mai cosa semplice. Quasi sempre c’è di mezzo morte e distruzione e per parlare di queste cose non si è mai all’altezza.
Penso però che tutti hanno paura di lui. Alcuni dicono di no perché la loro casa è antisismica ma io sono sicura che anche loro hanno paura.
Io penso che un irpino avrà sempre paura del terremoto anche se avrà una casa che non gli crollerà addosso.
Io ad esempio,
sono irpina e ho paura,
sono irpina e so che ci si può rialzare
sono irpina e so che tra le macerie si può trovare la speranza
sono irpina e so che esiste il coraggio
sono irpina e so che esistono giorni in cui si rinasce
ma ho paura perché la storia mi ha insegnato a piangere.