Paolo Rossi recita Moliere. O è il contrario?
Al Teatro Bellini di Napoli è di scena Paolo Rossi in MOLIÈRE: LA RECITA DI VERSAILLES.
Lo spettacolo ha inizio quando le luci sono ancora accese. E fin da subito si intuisce che quello che andremo a vedere non sarà uno spettacolo “normale”. Cosa c’è di normale poi in uno spettacolo teatrale non c’è dato saperlo.
Perché in effetti così come ci insegna Molière cos’è una recita, cos’è uno spettacolo se non la messa in scena della vita reale? Lo spettacolo è solo un mezzo tramite il quale mandare un messaggio a chi ascolta. E non importa se il messaggio è destinato al Re Sole o ad uno studente seduto in sala. Una sorta di telefono senza fili insomma.
Paolo si cala nelle vesti del drammaturgo francese e ci riesce benissimo. Complici guasti tecnici improvvisi, microfoni che fanno le bizze, luci che non si spengono a tempo, la messa in scena di una prova generale per uno spettacolo diventa realtà . E si mischia facilmente il vero o verosimile con la fantasia, il concreto e il finto sono un tutt’uno inscindibile. Tutto diventa liquido senza tempo e senza spazio. Riesci a credere che le travi ospitino i corridoi della Reggia dove era possibile defecare in libertà. Il Rossi capocomico dirige e amministra la sua compagnia, la stessa compagnia che prima già fu del suo collega francese. E quanto è difficile compiacere, divertire, far riflettere, non indispettire.
L’attore di Monfalcone scrive assieme a Stefano Massini e Giampiero Solari (regista dello spettacolo) un canovaccio incentrato su cosa significhi essere attore. Prendendo le sembianze di Molière deve ideare in poche ore una nuova commedia da presentare alla corte di Re Sole. Attore e personaggio sono le metà di una stessa mela. Colpi di scena, vuoti di memoria, finti o reali non importa creano un caos divertente e le risate del pubblico sono forti in sala.
La vita dell’attore si evince non è molto cambiata in oltre tre secoli. Si oscilla sempre tra euforia e depressione, tra persona e personaggio. Prova di grande talento e passione ci dà questo piccolo uomo. Intonato, preciso e profondo quando c’è da esserlo. Sulle righe, sbadato e sconclusionato quando invece è richiesto il contrario. Tutto e tutt’altro. Bicchiere, diamanti e vino.
La compagnia recita a soggetto, si fa a braccio, le battute scaturiscono di continuo, ma seguendo regole e dritte precise. L’attore professionista e il giullare di corte si mischiano recitando le più famose storie di Molière, raccontando vita vissuta e romanzata.
Momenti di magia, divertimento, riflessione e ironia sono realizzati grazie anche ad un ottimo cast di dodici tra attori e musicisti. Canzoni originali di Gianmaria Testa. Musiche dal vivo de I Virtuosi del Carso. Una squadra perfettamente imperfetta e ricca di talento.Si distinguono in primis gli attori Lucia Vasini, Fulvio Falzarano e Mario Sala.
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