Ti amo più di tutte le cose
È un peccato perché ti amo più di tutte le cose. Altrimenti ti avrei già lasciata stare, ti avrei messa da parte e avrei iniziato una nuova vita. Un lavoro serio grazie al quale mi sarei potuta permettere una macchina, non dico nuova ma almeno decente. Mi sarei potuta iscrivere in palestra. Avrei avuto più tempo per cucinare invece che ridurmi cinque minuti prima che chiude il supermercato a prendere a caso la prima confezione di surgelati nel banco frigo. Sai quante occhiatacce delle cassiere mi sarei risparmiata?
Ma più di tutto avrei volentieri risparmiato gli antiestetici rotolini di grasso che mi ritrovo sulla pancia quando mi siedo.
Magari tenevo anche il fisico per le foto allo specchio e altro che lavoro serio: diventavo fashion blogger. Vestiti, viaggi, serate in discoteca, carina come vita se non fosse stato per i viaggi. Si perché sono sicura che durante quei lunghi itinerari ci sarei cascata di nuovo, ti avrei pensato e alla fine avrei ceduto, sì ne sono sicura, sarei tornata da te.
Non lo so di preciso quando mi sono innamorata di te. Penso che ho imparato ad amarti prima ancora di imparare a leggere e a scrivere.
Mi ricordo che ero piccolissima e guardavo i miei fratelli fare i compiti e io ero invidiosa. Mai nessuno darebbe dell’invidiosa ad una bambina di poco più di tre anni. Eppure col senno del poi capisco che era proprio invidia quella che provavo, nient’altro che pura e verde invidia.
Mi ricordo allora che rubavo dallo zaino di mia sorella sempre una penna e un foglio e lo scarabocchiavo con l’arroganza di chi sa esattamente cosa sta facendo. Quando avevo finito, soddisfatta del mio foglio ormai dipinto d’inchiostro lo mostravo fiera ed orgogliosa a mia mamma e le dicevo: “Tieni correggimi il tema!“.
Allora capisco che alcune cose non puoi sceglierle.
Se, cara scrittura, ti amo così tanto è tutta colpa tua perché sei stata tu a scegliermi. Mi hai fatta innamorare prima ancora di conoscerti e quando ti ho incontrata non ho potuto fare altro che amarti senza riserve. Ho vissuto e vivo la mia vita in funzione di un foglio e una penna. Ho cercato di dimenticarti e di lasciarti perdere ma perché poi se tu non mi hai fatto mai del male? Sono i sogni, quelli sì che sono cattivi e fanno soffrire. Ma che colpa ne hai tu se ho sognato di essere qualcuno sfruttandoti e usandoti? Anzi, ti chiedo scusa perché non ti meritavi tanta ingratitudine da parte mia.
Mi hai fatta innamorare prima ancora di conoscerti e quando ti ho incontrata non ho potuto fare altro che amarti senza riserve.
Tu ci sei sempre stata quando stavo male e non volevo parlare con nessuno. Eri la mia amica più intima e fidata.
Tu custodisci i miei ricordi più belli. Mi hai regalato grandi gioie e soddisfazioni e io cosa volevo di più da te? Volevo farti diventare un lavoro, che grande offesa ti ho fatto.
È così che ho capito che le cose che ami hanno il diritto di essere vissute senza pretese. Bisogna accettarle per come sono senza cambiarle a nostro piacimento perché se ami fare qualcosa hai il dovere di farlo senza però ammalarti l’esistenza inseguendo un idolo a tutti i costi.
Spesso tendiamo ad abbandonare le nostre passioni soltanto perché non rispecchiano quello che la nostra ambizione ci fa desiderare. Non c’è niente di più sbagliato di questo. Prima di mandare avanti i nostri sogni è necessario seguire ciò che il nostro cuore ha scelto per noi. Seguite sempre la passione, non abbandonatela mai perché lei è amore, sentimento, è il motore della vita di ognuno di noi. L’ambizione a volte è illusoria ed egoista, accecante e pericolosa mentre la passione è pura, non vuole arrivare sempre per prima, non vuole essere la migliore.
Abbandonate il desiderio di affermazione sugli altri, l’idolatria del successo, e fate quello che amate fare unicamente per passione solo così riuscirete a cogliere la vera bellezza delle cose che amate.