Giorgo Gaber – Destra-Sinistra
Domenica mattina mi sono svegliato con la calma e la rilassatezza di chi sa che gli aspetta una giornata tutto sommato niente male. Il programma era questo: svegliarsi tardi ma non troppo, vestirsi, andare a comprare le cartine, andare a votare, giocare la schedina sperando di vincere, infine tornare per il pranzo domenicale e ingannare il pomeriggio in attesa della maratona referendaria di Mentana. Devo dire che è stato tutto molto bello, anche se tanto per cambiare non ho vinto niente. In compenso al referendum ha vinto il “No” e il governo si è dimesso. Logicamente non siamo un giornale politico e vi risparmierò il mio punto di vista sull’argomento, una gentilezza che invece molti dei miei contatti facebook non mi hanno concesso, sentendo proprio di non potersi esimere dall’esprimere le loro profonde riflessioni sul tema. Credo che sia successo più o meno lo stesso a tutti e anzi sicuramente anche tra voi c’è chi non ha resistito ad esternare contentezza o delusione per l’esito del voto, cosa che ritengo più che legittima in sé, ma che fatico ad etichettare come segno di un vero interesse politico e che mi sembra più che altro il solito gioco del dire la propria sull’argomento del giorno, qualunque esso sia. Leggere tutti questi commenti mi ha reso, come sempre accade in questi casi, profondamente triste. L’unico modo che mi viene in mente per spiegare il perché è un esempio culinario: la pasta. Noi possiamo avere diverse idee su come fare la pasta: quali condimenti usare, quale marca, se toglierla dall’acqua un minuto prima o dopo il tempo indicato sulla confezione, se farla un po’ più sciapita o un po’ più salata e via dicendo. Ma mai, e dico mai metteremo lo zucchero nella pasta, mai metteremo gli ombrellini da aperitivo sui maccheroni, e per l’amor del cielo non la metteremo mai in acqua prima di aver acceso il fuoco sotto la pentola. Avere visioni diverse, come lo sono in politica quella destra e sinistra che si vogliono far passare per categorie desuete, è giusto, è normale ed è anche bello. Parlare senza un adeguatamente coltivato senso civico, e pure con una certa saccenza, è invece come mettere gli ombrellini sui maccheroni. Non temete però, RadioFus è (ironicamente) qui per aiutarvi! Partiamo dunque con la lezione numero uno: cos’è la destra e cos’è la sinistra?