Slurp, ci pisciano in testa e ci dicono che piove
“Ma Giuliano Ferrara… così, a naso… secondo voi come s’è posto? Sarà contro?”.
E il pubblico a sogghignare, perché la domanda è retorica e la risposta già nota: il giornalista romano, ex tutto, è sempre pro, campione in carica di salto sul carro dei vincitori, lestissimo a cambiare bandiera e a seppellire il Re ancora agonizzante per poter dire subito, prima degli altri, lunga vita al (nuovo) Re.
Il trasformismo di Giuliano Ferrara è il refrain ironico di Slurp (lecchini, cortigiani & penne alla bava al servizio dei potenti che ci hanno rovinati), lo spettacolo – praticamente una lunga orazione – che Marco Travaglio sta portando in giro per i teatri italiani. Una denuncia a tutto spiano nei confronti del lecchismo giornalistico che tanto male fa al nostro paese, che sembra condannato ad avere una stampa vigliacca e suddita del potere, che ne disciplina la linea editoriale e pasce giornalisti asserviti e orgogliosi del proprio bavaglio.
Nel corso del suo lungo discorso, sempre grintoso e privo di cadute di stile, Marco Travaglio ripercorre con la sua proverbiale dovizia di fonti e di particolari, e con tanto di nomi e cognomi, la storia del lecchismo giornalistico e intellettuale italiano dalla Democrazia Cristiana all’odierno Pd, mettendo in luce come e con quale disinvoltura i giornalisti italiani più noti siano lesti ad ammainare i vessilli degli sconfitti per innalziare quelli dei nuovi vincitori, rinunciando di fatto al proprio ruolo e alle proprie prerogative: non cani da guardia ma docili cuccioli, sempre affettuosi col padrone di turno, e anzi sempre preoccupatissimi di riuscire a individuare col debito anticipo il successore. La bravissima Giorgia Salari è nel frangente la spalla perfetta, voce narrante che racconta con grande espressività titoli e dichiarazioni, affermazioni, smentite e ripensamenti dei potenti di turno.
…i giornalisti italiani, non cani da guardia ma docili cuccioli sempre affettuosi col padrone…
Uno spettacolo che fa riflettere e che lascia con l’amaro in bocca, che fa ridere giusto per non piangere. Utile per capire quanto ci piscino in testa dicendoci che piove. Per stomaci forti, non adatto a chi suole evitare il contatto con la dura realtà.
Abbiamo visto:
SLURP, Lecchini, cortigiani & penne alla bava al servizio dei potenti che ci hanno rovinati.
di e con Marco Travaglio, e con Giorgia Salari, per la regia di Valerio Binasco.
A Napoli, Teatro Bellini, info qui.