Scomparso
SCOMPARSO! Aspettando il giusto trasferimento mobile, fra traffico e frastuoni di un qualsiasi giorno lavorativo, dentro il mezzo pubblico di viaggio, inquieto osservavo il mio vicino attento nella lettura del suo giornale. Occhiali appuntati sul naso come una baionetta pronta a infilzare, trapassare la pagina ripiegata in quattro parti.
una baionetta pronta a infilzare, trapassare la pagina
Traffico, che traffico! Singhiozzava il mezzo tra auto e rombo di Kawasaki.
SCOMPARSO! Solo il titolo dell’articolo il vecchio mi concedeva alla lettura, tutto il resto per miopia e distanza mi era proibito. Carta gualcita, manomessa dallo sfregare delle lunghe e sottili dita che in continuazione sembravano volere staccare le parole dello scritto dal foglio, senza per questo perdere mai la concentrazione nella sua lettura.
Stop and go!
Da anni per me la lettura del giornale, qualsiasi giornale, cosiddetto quotidiano, era memoria di passato. Ricordo di un tempo sprecato, tempo dedicato a capire le complesse vicende dell’uomo e della globalità.
Adesso, il contenitore cartaceo si era rannicchiato su se stesso, come accade per una sconfortevole aspirina appena ingoiata per lenire la febbre.
Stop and go!
SCOMPARSO! Quel titolo, però, mi richiamava alla memoria altri momenti, altre situazioni. Forse anch’io avrei potuto condividerne lo spirito. Titolo secco, moderato quanto basta per catturare l’attenzione di qualsiasi lettore.
Chi? Dove? Perché? Quando?
Il mezzo procedeva lungo il viale, artificialmente abbellito da strisce natalizie di stelline usa e getta. Salivano, scendevano obliteranti pli-plo ospiti, senza che mai il mio vicino si curasse o contrariasse della processione che sfilava al suo fianco.
Occhi celesti, bianche ciglia che tremavano attente a scorrere nella lettura. Non temeva invasioni il vecchio!
Stop and go! Stop and go! Tonico momento dialettico dentro la testa, che traballa.
Avevo una chioma bionda.
Un compleanno allegro, quasi comico. Stupore per una torta piena di candeline che riscaldano l’aria illuminando di giallo le grigie pareti. Una sfilza di babà affogati nel rum sul tavolo di cristallo e regali ornati con fiocchi rossi e verdi allineati ai piedi della finestra.
Accidenti a te! Proprio adesso!
Avrei abbracciato uno a uno tutti i sorrisi, quella volta. Un compleanno davvero speciale. Una sfilza di babà affogati nel rum
Solo al capolinea, il vecchio, acceso un sorriso e alzatosi per farmi scendere, mi guardò dicendo: Parla di lei, lo vuole?
In un attimo, aperta la prima pagina arrivai a leggere il titolo per intero: SCOMPARSO! NATO ALL’INIZIO DELLA PAGINA SCOMPARE NEL NULLA ALLA FINE DI QUESTO RACCONTO.