Mary Poppins, un amore lungo una vita
Chi mi conosce sa quanto io possa amare Mary Poppins. Chi mi conosce sa che sono arrivata a tatuarmela sul braccio, quando già ragazzina non ero più. Chi mi conosce sa quanto io aspetti i giorni di Natale per guardarla in Tv con il plaid sul divano.
E questi sono fatti.
Magari questi fatti possono suscitare in voi poco interesse, ma per rappresentano una doverosa parentesi per farvi comprendere quanto io sia stata stupita nel vedere la locandina che annunciava la messa in scena del musical proprio nella mia città.
Mary Poppins e il suo supercalifragilistichespiralidoso, sono il simbolo della mia infanzia e anche di quella dei bambini di oggi, che pur avendo un’altra concezione di tv per dell’infanzia rispetto alla nostra degli anni ’80 sono sempre affascinati da questa storia magica.
Dall’altro capo di questo mio racconto c’è Napoli.
Bene, avete presente Gomorra? Ecco, dimenticatela. Il ricordo delle stese, dei criminali senza pietà, della vita balorda e dei motorini che sgasano sotto le finestre dei boss, è vivo nella vostra memoria? Cancellatelo.
Pur apprezzando in maniera critica quella serie, seduta sulla poltroncina del Teatro Salvo D’Acquisto, non so per quale motivo ma mi è parso subito chiaro che la vera Napoli e i veri Napoletani erano tutti lì dentro. Alcuni di essi recitano, altri guardano e ascoltano. Hanno facce pulite, nomi normali e i soprannomi sono quelli classici che si danno in famiglia, così per giocare. Niente principe, niente zicchinetto e cose del genere.
Ed è qui, lettori di fus, proprio qui arriva la mia piccola confessione. Essendo abituata ad altri teatri, magari più blasonati e famosi della città, credevo fosse uno spettacolo amatoriale, adatto ai bambini che affascinati dalla storia, non avrebbero saputo cogliere le sbavature e le imperfezioni della serata. Quanto mi sbagliavo… Una compagnia nata sì dall’oratorio dei Salesiani, e dalla Scuola dei Salesiani, ma che è stata capace nel tempo di inseguire un sogno, di costruire un progetto e realizzare qualcosa di assolutamente paragonabile, apprezzabile e incisivo, degno di tutto il rispetto possibile. Ed è per questo che non mi ha meravigliato il sold out. Il cast ha recitato, ballato e cantato dal vivo per più di due ore, in maniera assolutamente perfetta, unita e sincrona, dando vita ad un’ottima perfomance.
Una Laura Trebbi decisamente convincente nel ruolo di Mary Poppins, anzi assolutamente perfetta, come le direbbe il suo stesso metro parlante, è affiancata da giovani colleghi decisamente alla sua altezza.
E quindi se solo gli stupidi non cambiano mai idea, mai più felice di averlo fatto.
Fuori al teatro ci aspetta un fiume di gente, che si gode la città in una splendida serata autunnale.
Spegnete la TV e accendete il Teatro.
Si chiude il sipario, applausi per l’intero cast
MARY: Laura Trebbi
BERT: Vittorio Riccio
MICHAEL: Francesca Santaniello
JANE: Sabrina Leanza
MR. BANKS: Andrea Tarelli
WINIFRED: Alessia Cristofanelli
BRILL: Fabiana Stanziano
ELLEN: Chiara Allocca
TATA KATIE: Serena Basso
ZIO ALBERT: Mario Trimarco
DAWES SENIOR: Emanuele de Iudicibus
DAWES JUNIOR: Paolo Claudio Russo
BOOM: Mara Gallotti
BINNACLE: Francesco Sciorio
BALLERINI: Michela Migliaccio, Claudia Martini
COREOGRAFIE: Francesco Sabella
REGIA E ORGANIZZAZIONE:
Viviana Baratto, Gaia de Fata, Gaetano Musto