Il Monastero Santa Rosa: il Paradiso sulla terra
Durante il soggiorno al Monastero Santa Rosa Hotel & SPA, mi è subito stata chiara una cosa: quale sia il vero concetto di lusso.
Il lusso non è rumoroso, non grida, non si fa notare, il lusso è silenzioso, calmo, tranquillo. Il lusso vero non ha i colori dell’oro e dell’argento, piuttosto quello del legno scuro dei mobili antichi del ‘700 che risuonano sotto le nocche delle dita. Il lusso vero non ha luci accecanti e lustrini, né insegne luminose effetti speciali e neon. Il lusso vero è manna per gli occhi che non si affaticano bensì si riempiono di luce naturale, il lusso vero è la luminosità di un debole candela messa però ad arte in un punto strategico. Il lusso vero non ha odori forti, spinti che fanno arricciare il naso. Il lusso vero odora di rosa e questo stesso odore sottile, delicato ma persistente lo si ritroverà anche tra le lenzuola, sulle asciugamani, nel tiepidarium all’interno della SPA e ti sembrerà di sentirlo anche una volta tornati a casa.
Il Monastero Santa Rosa Hotel e SPA è questo ma anche di più.
Dopo vari chilometri, attraversando e godendo della costiera più bella al mondo, lasciamo l’auto all’esterno dell’arco attraversando il quale ci aspetta il suono di una dolce campana, utilizzata anche dalle monache e fatta suonare per noi da una gentilissima receptionist che annuncia il nostro arrivo.
Il check in già ci spezza il fiato. Veniamo fatti accomodare su un balconcino a picco sul mare e mentre degustiamo una limonata fresca sbrighiamo le formalità chiacchierando con l’amabile Direttore della struttura che ci affiderà al suo impeccabile staff.
Il monastero oggi è di proprietà di Bianca Sharma, una imprenditrice americana che si innamorò della struttura guardandola dal mare mentre era in crociera. Bianca ha rivoluzionato l’idea dell’hotel di lusso tradizionale, perché ha voluto rispettare quelli che sono i tempi e i segni lasciati dalle monache ma dando ai suoi ospiti tutto ciò che si può trovare in un hotel di altissimo livello. Ha di proposito lasciato la struttura portante intatta e identica al monastero originale; si incontrano infatti lungo i corridoi, antichi manufatti e arredamenti, tra i quali un bellissimo (e tutt’ora in uso) confessionale.
Veniamo accompagnati alla nostra camera Iris: qui tutte le room hanno un nome di fiore. I toni caldi dell’arredamento si sposano perfettamente con il pavimento e i rivestimenti. Nella sua eleganza e sobrietà si trova ogni genere di comfort. Vista mozzafiato anche da qui.
Il tempo di infilare l’accappatoio e ci dirigiamo alla SPA, che con il Refettorio, è uno dei fiori all’occhiello di questa struttura. Sauna finlandese, bagno turco, docce emozionali, vasca con idromassaggio, stanza del te, tiepidarium, pediluvio con i sali alla rosa, spazzano e lavano via tutti gli affanni e le ansie del giorno lavorativo.
All’ora di cena ci aspetta lo Chef Christoph Bob al quale dedicherò però un racconto a parte perché esplorare la sua cucina è stato fare un viaggio nel viaggio stesso.
Letti soffici e avvolgenti come nuvole ci aspettano, la notte avanza e noi pensiamo già alla colazione che ci attende l’indomani.
Al mattino seguente di una giornata di fine ottobre ci aspettano ventisette gradi ed è piacevolissimo fare colazione sulla terrazza che affaccia sul giardino botanico e sulla piscina a sfioro. Abbiamo modo di gustare le famosissime sfogliatelle Santa Rosa, create proprio qui.
Nel partire veniamo colti da una notevole malinconia, una sorta di distacco prematuro, una sensazione simile a quando si fa un lungo viaggio e sai che è il momento di tornare a casa ma non vorresti.
Ma quel Paradiso in terra del Monastero Santa Rosa e lì ed è possibile tornarci, e tra i fiori del giardino c’è anche un pezzo del mio cuore.
Qui tutte le info per regalarvi un soggiorno emozionale