L’indirizzo del diavolo
Stacco le rondini,
numeri neri di un calendario perenne.
Di maggio s’infiamma il petto invaso
non c’è migrazione per il male nascosto.
Divora la sua culla.
Non è raccolto è pula, miete sudore.
Cellule di follia compressa.
Rosicchia, inciampa, ripiega l’ali.
Stese le rondini su corde di ferro spinato.
Nel numero impresso sulla pelle
l’indirizzo del diavolo