Mamma pasticcio ci salverà
Spingi la bici ansimando. Ti trovi sulla salita che c’è prima di arrivare all’asilo, una di quelle rampe con pendenza al mille percento che anni fa disegnavi quasi per scherzo su Autocad. Anni fa, seduta sulla tua confortevole scrivania con musica e cappuccino, tracciavi tranquillamente la linea di pendenza come se fosse niente, solo un bel disegnetto. Non eri tu la mamma pasticcio che stava spingendo la bicicletta in quel momento, in quella salita con pendenza al mille percento. Neanche nei tuoi render più perfidi avresti pensato a tagliare e incollare una povera mamma sulla rampa.
Questa mattina contro ogni previsione quella mamma sei tu. Ti trascini con un esserino di dodici chili seduta comoda sul seggiolino che ti va elencando con attenzione: le buche da evitare, i colori che vede (che sono tanti) e la distanza che ancora hai da percorrere prima di arrivare al cancello della scuola. Mamma siamo quasi arrivate, ma ancora no. Quasi arrivate, ma ancora no. Ancora no. Tua figlia e la bicicletta devono rimanere illese.
Arrivi finalmente all’agognato cancello e ti prepari per tutta la danza dello smontaggio catena, montaggio catena, smontaggio bambina, discesa bambina con attenzione a non perdere neanche un colpo (triturarti qualche dito è consentito). Tua figlia e la bicicletta devono rimanere illese. Oggi però non hai controllato bene l’angolo di arrivo per cui fai una manovra che ti stira tutti i muscoli della schiena e mentre tieni la bambina con un braccio, salvi dalla caduta l’ostile mezzo. Tua figlia, che sicuramente tiene a darti un suo personale contributo, inizia a rendere la scena più semplice con urla del tipo, Mamma attenta! Attenta! Gamba! Mamma! Non te ne eri accorta, ma c’è uno stuolo di mamme che ti guarda inorridito.
Mamma pasticcio tu sei un supereroe. Hai salvato la situazione. Hai sudato ma sei riuscita a depositare con aggraziata leggerezza la tifosa di dodici chili e l’adolescente metallica imbizzarrita di circa otto. Hai sudato tanto. Probabilmente dovrai andare a farti una fisioterapia dopo, ma ti rialzi con fare insospettabile ed elegante. Non te ne eri accorta, ma c’è uno stuolo di mamme che ti guarda inorridito.
Amiche è inutile che guardate con quest’aria. Le mamme pasticcio sono fondamentali affinchè l’umanità si senta meglio con se stessa. Il loro istinto materno dissociato è una garanzia perchè ci ricorda quanto l’essere mamma sia una cosa difficile ma, nonostante questo, viene sempre sottintesa un’aria di beata perfezione nel mestiere, che non è reale.
In passato avevi un minimo senso dell’estetica. Non c’è più tempo e va bene così.
Hai letto in quel libro che i capricci non esistono e che ogni problema va valutato e capito ma, diamine, alle urla ininterrotte da mezz’ora perchè hai sistemato in un certo modo le maniche della maglietta, inizi a essere posseduta dallo spirito di Putin. Via alle ostilità, qua non c’è spazio per il dialogo.
In passato avevi un minimo senso dell’estetica. Non c’è più tempo e va bene così. Guarda con serena felicità la mamma magrissima e dai capelli perfetti che compra il lievito per preparare la focaccia, insieme ai tre pargoli in perfetto silenzio accanto a lei al panificio. Mamma pasticcio tu sei un tipino più intellettuale e quell’articolo su Vanity non si legge da solo. La focaccia poi, chi va a comprare il lievito in un panificio in cui vendono la miglior focaccia del Piemonte? Oggi c’è Instagram per ostentare grandi poteri culinari, qualcuno dovrebbe spiegarglielo a miss perfezione.
Una mamma pasticcio si sveglia ogni mattina e sa che dovrà sopravvivere a critiche, opinioni non richieste, consigli, articoli scientifici e soprattutto a quella buon anima della Montessori, ma sa che il cosmo porta equilibro anche negli scenari più caotici e che la piccola duenne alla seguente passeggiata in bici le dirà mentre si avvicina al parcheggio: forza mamma, questa volta non farti male. È colpa della bici. True story.