Il viaggio
Aspetterei domani. Partirò domani.
Un viaggio oltre la frontiera, un viaggio oltre il limite del confine.
Lascio tutto pulito, ogni cosa è al proprio posto.
Se fossi nato nell’emisfero australe non sarei mai dovuto partire.
Nessun viaggio da organizzare.
Ogni cosa è a posto.
Un viaggio oltre la frontiera, un viaggio oltre il limite del confine.
Ho pronto tutto: bagaglio, libri, la Nikon dentro la sua custodia, cellulare, scarpe comode anti-stress, anti-sabbia, anti-pioggia, un cappello da baseball per l’umido, se piove ho anche il kway, non si sa mai!
Il tragitto sarà lungo ma non importa, ho con me anche una matita, una penna nera e una blu.
Non telefono e non scrivo, ho detto.
Ho stampato dal sito ufficiale le linee dei treni e pullman, gli indirizzi dei musei, parchi e villaggi da visitare e la lista dei B&B. Al nord farà caldo al sud molto freddo… va bene lo stesso, comprerò sul posto quello che serve.
Aspetterò domani.
Non telefono e non scrivo, ho detto.
Maria Clara ha detto che sul posto troverò alcuni suoi amici che mi aspettano. Meglio così, eviterò di chiedere in giro.
Il mio è un buon inglese, per l’altra lingua ho segnato, nel quadernetto verde tipo moleskine, una serie di espressioni utili.
Ma non servirà, ne sono certo.
Aspetterò domani.
Adele: ma sei sicuro, sentiamoci ogni sera, ti chimo io!
No. No. No. Per favore! Un viaggio è un viaggio, questo è il mio viaggio.
Non ricevo messaggi e nessuno mi cerca. No, in verità ricevo soltanto le newsletter della banca.
Ho ritirato dei liquidi, una parte anche in dollari.
Maria Clara ha detto che sul posto troverò alcuni suoi amici che mi aspettano. Meglio così, eviterò di chiedere in giro.
Domani dovrebbe essere il giorno giusto, ho già salutato amici e parenti.
Veramente loro sanno che sono partito da oltre una settimana.
Ne sono trascorsi già tredici.
Aspetterò domani. Il frigo è pieno di roba, posso stare un mese senza uscire da casa. Due casse di birra dovrebbero bastare.
Tutto è pulito. Bene.
Domani pioverà.
Aspetterò.