Buongiorno miss Ansia
Come ci svegliamo ogni mattina?
Qual è la sensazione prevalente?
A chiamata c’è sempre lei ad attendere.
Dite buongiorno a miss Ansia.
A chiamata c’è sempre lei ad attendere.
Dite buongiorno a miss Ansia.
Perché ci sarà un momento, chiamiamolo momento “x”, nel quale smettiamo di vedere le cose in maniera positiva. Nel quale smettiamo di vivere il presente. E lei si fa avanti, attende un po’ a seconda dei casi, ma prima o poi si presenta.
Negli anni perfeziona le sue apparizioni, che diventano sempre più numerose fino al momento in cui non ti ricordi più com’era quando non c’era. Il suo modo di agire è semplice. Alcuni vanno come disperati a riorganizzare l’armadio scombinato del nostro passato. Oppure iniziano a camminare in avanti come ciechi con un bastone, tentando di individuare le buche di domani per sfuggirne.
Ma non è possibile.
Buche che il nostro armadio di prima ci tiene, con grande efficienza, a ricordare che potrebbero esserci.
Guardando in avanti invece vediamo che di buche ahimè ce n’è sono troppe. Buche che il nostro armadio di prima tiene, con grande efficienza, a ricordare che potrebbero esserci. Che ci sono state. Che noi siamo delle volte anche caduti dentro. E che abbiamo soltanto un bastone per difenderci.
Lei trova terreno fertile e osserva con aria disinteressata e soddisfatta il casino in cui ci tuffiamo teneramente ogni mattina. Lei il suo lavoro lo fa quasi senza pensarci.
Siamo sotto la doccia a pensare a tutte le risposte-stoccata che avremmo potuto utilizzare per garantirci il punto partita, anche a distanza di anni.
Miss Ansia a volte è perfida. Come quando dopo un’eternità continua a raccontarci la storia di quella mattina in cui una persona ci fece un torto. Siamo sotto la doccia a pensare a tutte le risposte-stoccata che avremmo potuto utilizzare per garantirci il punto partita, anche a distanza di anni. Altre volte ci ricorda di quando abbiamo offeso noi, perché accecati dalla rabbia. Non pensiamo mai a metterci nei panni dell’altro, a lasciarlo andare. A sciogliere il nodo allo stomaco perché cari, ormai è andata così. Non vogliamo capire perché una determinata situazione torna e ci irrita ancora dopo tanto tempo. Non ci viene in mente che magari non ripeteremo gli stessi errori, che potremmo migliorare alcune spigolosità del nostro carattere. Ora. Meglio rivangare l’armadio, confusi, prendere il bastone, agitati.
Cercassimo quel momento preciso in cui miss Ansia si è presentata a noi.
– Piacere, miss Ansia.
– No, nessun piacere. Grazie comunque e tante belle cose.
Vorremmo poterle dire oggi ardentemente che non abbiamo bisogno che ci accompagni ogni secondo. Che possiamo anche prendere decisioni senza il suo consiglio.
Che quella lezione di parapendio potrebbe essere una cosa divertente.
Che non si deve per forza diffidare di quello che non conosciamo.
Che non dobbiamo credere a tutto quello che ci viene detto senza cognizione di causa, e che possiamo invece informarci in maniera cosciente.
Che abbiamo delle bellissime e quasi sempre inutilizzate capacità di analisi razionale.
Che possiamo pensare, per una volta, che non sempre ci saranno buche da schivare.
Che il nostro stomaco merita di non essere aggrovigliato su se stesso, ogni tanto.
Che la prudenza e il buon senso sono una cosa diversa.
Che lo yoga funziona. E se non è quello, c’è sempre il vino rosso.