Poi passa
Oggi ho capito che era tutto vero, ad un certo punto arriva. Sto parlando della consapevolezza che il passato, le persone che lo popolavano, i loro giudizi che ti incatenavano e il tuo dolore che li tratteneva, alla fine passano. Non spariscono, troveremo sempre una foto, un dettaglio minuscolo avvolto nello scorrere del giorno che ci ricorderà com’eravamo. Con chi eravamo. A quante cose non abbiamo risposto, a quante lo abbiamo fatto nella maniera sbagliata. Ma smettono di lasciare un segno, di entrare dentro, di riaprire, scavare e lasciare vuoto. Questa cosa in mezzo al petto senza nome e senza rimedio poi smette, finisce. Esaurisce il veleno. Diventi libero di guardare, di pensare a tutte le persone che hanno avuto così tanto potere e finalmente realizzi che niente è per sempre. Ricordavo il dolore provato, la sensazione di rifiuto, il mondo che si sgretolava lento ai miei piedi. Pensavo all’espressione “mi è crollato il mondo addosso”, in realtà a me era crollato ai piedi e riuscivo solo a guardare in basso. Il dolore ha qualcosa di frenetico, scava come un pazzo, senza criterio, fa buchi ovunque. Non importa se devi vivere con lo stesso cuore, se devi alzarti con lo stesso dolore, se fai acqua da tutte le parti e ti mancano le scialuppe per salvarti. Passa anche quello.
Questa cosa in mezzo al petto senza nome e senza rimedio poi smette, finisce. Esaurisce il veleno.
I giorni dell’abbandono finiscono sempre. Ti ritrovi, ti ricuci. Arrossisci pensando che volevi costringere qualcuno ad amarti, a tenerti. Tieniti perché poi passa sempre. E quella sensazione che avrai, quella consapevolezza che non arriva ad essere un nodo allo stomaco ma solo un sorriso un po’ più aspro ti farà sentire più grande. E tu, da grande, usala per aiutare qualcuno.