Trapani, l’occasione perduta
Dopo una settimana piovosa continuo a scrutare il cielo per scorgere un sole settembrino che possa incoraggiare la mia trasferta a Trapani .
Tutto il giorno le nuvole si alternano spostate dal vento e lasciano intravedere un cielo azzurro .
Così tra cieli grigi e intoppi burocratici parte la stagione del Luglio trapanese.
In biglietteria un personale attento e cordiale accoglie un pubblico che arriva timidamente.
Mi affaccio in buca per scorgere volti noti tra gli orchestrali. Raggiugo i cantanti nel camerino per un rituale in bocca al lupo: tra i gorgheggi del tenore che riscalda le sue corde vocali c’è un andirivieni di cantanti che prova i costumi e definisce il trucco.
Assisteremo alla prima esecuzione assoluta al TEATRO GIUSEPPE DI STEFANO a Villa Margherita all’opera lirica Falstaff con un protagonista d’eccezione Alberto Mastromarino che ha calcato i palcoscenici più importanti del mondo.
Le premesse per assistere ad una recita gradevole dell’ultimo capolavoro di Giuseppe Verdi ci sono tutte.
Una voce fuori campo e il display dei sopra titoli annunciano la sessantottesima edizione del luglio trapanese.
Già questo mi mette una profonda tristezza : siamo a settembre e la storica stagione estiva parte con notevole ritardo; “nata sotto maligna stella” direbbe Arrigo Boito ma sono fiduciosa per il cast e per la lunga stagione estiva siciliana.
L’allestimento scenico è essenziale ma Alberto Mastromarino si muove in scena con la disinvoltura dell’artista consumato rendendo credibile sia vocalmente che scenicamente il personaggio già visitato tante volte nei più grandi teatri. Il suo personaggio volgare negli appetititi primordiali e tendente all’ottimismo e anche all’illusione trasformano la commedia nel dramma dell’uomo, la sua voce adusa ai grandi teatri all’aperto troneggia e riempie il cielo plumbeo trapanese.
Le allegre comari sono giovani e indossano costumi che riportano alla tradizione. Una scelta condivisibile soltanto per la ricaduta formativa verso un pubblico che non ha dimestichezza con il capolavoro verdiano. Scorre il primo atto piacevolmente; due pannelli rossi e verdi coprono la scena per dare modo allo spazio scenico di separare i quadri ma credo che questo abbia frenato la fantasia di coloro che non hanno nella memoria l’ambientazione e credo siano i più sentendo i commenti degli spettatori .
Scorre senza fatica il duetto con Quickly interpretato da una diligente Alessandra Palomba e proprio quando mi appresto a gustarmi il duetto tra Ford/signor Fontana, interpretato da un bravo e convincente Enrico Marrucci, e Falstaff dal quale si snoda l’intera vicenda dell’opera e attendo con ansia che il nostro protagonista corre a farsi bello per l’incontro con Alice che il cielo manda giù una copiosa pioggia.
Gli orchestrali mettono subito a riparo gli strumenti mentre il pubblico apre gli ombrelli nella speranza di potere continuare a gustare lo spettacolo .
Gli organizzatori timorosi per un avvio di stagione così tribolato cedono subito le armi e mandano tutti a casa.
Occasione perduta.
Occasione perduta per il pubblico per non avere potuto assistere per la prima volta a Trapani all’ultimo capolavoro verdiano con un cast adeguato dove tra tutti primeggia un artista del calibro vocale e scenico come Alberto Mastromarino.
Occasione perduta per gli organizzatori del Luglio trapanese che dopo un avvio difficile fatto di comunicati stampa per la stagione sospesa per mancanza di fondi hanno preparato un calendario senza fare i conti con gli altri eventi nel territorio e hanno tralasciato la comunicazione dell’evento affidandolo solo ai social.
Occasione perduta per la Sicilia e i suoi festival estivi a causa di una politica sorda al fermento culturale isolano e alla fame di opera del pubblico.
Occasione perduta per gli spettatori assenti perché oltre la Villa Margherita la città offre un centro storico incantevole e curato.
Occasione perduta per me, amante dell’opera, che a causa del maltempo non ho potuto assistere ad una delle mie opere preferite.
Occasione proficua per tutti i cantanti che hanno condiviso il palcoscenico con il Maestro Alberto Mastromarino generoso artista e uomo .
E naturalmente mentre scrivo il sole è alto e caldo sul cielo della Sicilia.