Il cellulare al funerale
Vi è mai capitato di avere bisogno di usare il cellulare in circostanze delicate? Un funerale, ad esempio.
Pochi giorni fa è scoppiata la bufera a causa delle foto di Matteo Renzi che, durante i funerali delle vittime del terremoto che ha colpito il centro Italia, sembra sbirciare il cellulare mentre si fa il segno della croce. Tutta questa storia si è poi rivelata una grande bufala, ma mi ha ricordato un cortometraggio di Eduardo del Llano, regista cubano.
Lo ammetto, sono di parte: vi parlo di un corto di del Llano perché sto facendo la tesi di sottotitolazione su un altro suo cortometraggio. Comunque, poco importa.
Il corto in questione è No somos nada, uscito nel 2014.
Durante una veglia funebre, un uomo – non particolarmente legato al defunto – deve assolutamente rimanere reperibile per lavoro. Nella stanza però non c’è campo, tranne sopra la bara.
Purtroppo il cortometraggio è in castigliano e non sono presenti i sottotitoli, ma secondo me vale la pena dargli un’occhiata anche se non si conosce la lingua: le immagini sono già abbastanza esplicative e divertenti.
Riguardo la scelta del bianco e nero il regista mi ha confessato:
No somos nada è un omaggio a La morte di un burocrate di Tomás Gutiérrez Alea. È umore nero, è il reimpiego della morte. Alla vedova interessano più le faccende domestiche che la morte del marito. I personaggi possiedono cellulari, ma ho provato a farlo sembrare un film vecchio con l’effetto pellicola usurata – all’inizio e intorno al minuto 10 – e col bianco e nero.
Trovate il cortometraggio qui sotto. Che aspettate? Fateci un salto!