Confusi
Ci riempiamo la testa di parole e di suoni, gli occhi di immagini reali o sognate, ci impegniamo in cose nuove. Idealizziamo. Ci riempiamo l’anima di emozioni e se abbiamo perso qualcosa o qualcuno, reagiamo al lutto, inibiamo il dolore, lo rimuoviamo più possibile pensando che senza quel vuoto non avremmo avuto l’opportunità di un nuovo pieno. Più vero, più intenso, comunque diverso e stimolante. A volte però, a distanza di tempo, del nuovo pieno iniziamo a sentire scricchiolii sinistri che sanno di vuoto; l’incanto forse non era così perfetto, il pieno parziale. E allora tutto ciò che era rimosso riappare con un ghigno beffardo e il tempo non ha guarito ferite né riempito vuoti: ha solo confuso tutto