La tua segreta perversione
In un caldo giorno d’estate del 2007, di fronte a un piccolo gruppo di invitati e una troupe televisiva, sulla riva sinistra della Senna si è celebrato un romantico matrimonio. La sposa si chiama Erika, 37 anni, ex soldato americano nata a San Francisco, lo sposo è invece un capolavoro di ingegneristica francese del 1889 meglio conosciuto come La Tour Eiffel.
I due sposi dopo essersi uniti sotto il sacro vincolo del matrimonio hanno consumato subito dopo la cerimonia in un angolo appartato (per quanto appartato possa essere un angolo della Torre Eiffel) quando la sposa sollevato l’abito si è messa a cavalcioni su una delle tante ferrose travi d’acciaio dello sposo. Certo, per quello che si sa di ufficiale, tra i due era Erika quella sessualmente più esperta. Infatti la donna, ex campionessa di tiro con l’arco, ha avuto già una relazione con Lance il suo arco da tiro con l’arco appunto.
una perenne erezione di 324 metri al centro della città
O potrebbe essere un formicofilo, ottenendo il suo piacere dalla sensazione di formiche o lumache striscianti sulle zone erogene. Ma finché non fa del male a nessuno e il giornale vi viene venduto ugualmente prima di andare a lavoro, perché è importante come raggiunge il suo orgasmo?
Ma finché non fa del male a nessuno e il giornale vi viene venduto ugualmente prima di andare a lavoro perché è importante come raggiunge il suo orgasmo?
Questa continua evoluzione la si percepisce anche dalle infinite categorie di video e sottosezioni di pornografia che escono quotidianamente. Pensare che solo fino a qualche anno fa la masturbazione e il sesso orale erano considerate perversioni vergognose e se una donna aveva un qualche minimo impulso sessuale era definita ninfomane. E oggi invece? Citando solamente i più inflazionati Sadismo e Masochismo, con tanto di giochi tra schiavi, master e mistress, abbiamo ogni specie di stranezza legata al piacere.
Guardavo un programma di PlayboyTv l’altra sera dove certe ragazze si facevano imbracare e montare sulla schiena come se fossero dei veri cavalli chiamate PonyGirls, oppure gente che faceva sesso su e con i palloncini di gomma che si gonfiano nelle più comuni feste, per decorazione, perché per loro è eccitante il rumore gracchiante della pelle che fa attrito su quel determinato materiale.
Invece in vacanza qualche anno fa conobbi una coppia Voyeurista che mostrò senza nessun problema foto di loro incastrati nelle peggiori posizioni durante una notte d’amore. C’è poi quell’amico che mi racconta di non riuscire a fare sesso se non con sottofondo musicale, Melolagnia si chiama, e ce l’ha anche quell’amica che se vede un ragazzo suonare pure le bacchette cinesi sul tavolo mentre aspetta l’anatra all’arancia al ristorante ne è subito attratta. E che male c’è? Fintanto che non si mette in discussione il volere del prossimo, giochi, emozioni, fantasie e desideri dovrebbero prendere vita dando sfogo a ogni primitiva pulsione.
Bisognerebbe vergognarsi un po’ di meno per essere un po’ più felici.
Bisognerebbe saper usare anche un po’ di ironia e leggerezza senza prendersela troppo. Qualcuno, tempo fa, disse che l’umanità si prende troppo sul serio e che la serietà è il peccato originale del mondo. E lo diceva un certo Wilde mica la prima Fabbricatore che passa.
Lapalux – Without you
That pull you under… mmm tight / che ti spingono giù… forte
And your words are engraved in me / E le tue parole sono incise in me
So long as guilt resides here / finché la colpa risiede qui
Carved into the walls in writing / Scolpite nei muri come scritte
With our broken hearts imprinted beside it / Con i nostri cuori infranti impressi lì accanto
I didn’t want you to leave me / Non volevo che mi lasciassi
I didn’t want to leave you! / Non volevo lasciarti
I didn’t want you to leave me / Non volevo che mi lasciassi
I didn’t want to leave you! / Non volevo lasciarti
You don’t want (want) (want) to (to)… me… you/ Tu non vuoi … me …te
You don’t want (want) (want) to (to)… me… you / Tu non vuoi… me …te
’cause you don’t want …to leave…you / perché tu non vuoi… lasciare…te