Mi dici qualcosa di bello, stasera?
Mi dici qualcosa di bello, stasera?
Annika, il sigaro lo masticava.
Non lo fumava, quasi mai.
Per lei quel cilindro di tabacco, fatto di foglie avvolte e arrotolate, era come un naturale prolungamento del volto.
Silenziosa, amava passare ore seduta al bar a masticare tabacco e a bere.
Mi dici qualcosa di bello, stasera?
Godeva per il riflesso della sua immagine che lo specchio, posto alle spalle del bancone, le restituiva. Si vedeva secca e bella come non mai, una regina egizia pronta a celebrare il rito della fecondità, ma certo quel sigaro in bocca non l’aiutava a conquistare la simpatia del prossimo.
Mi dici qualcosa di bello, stasera?
Scorbutica lo era e per questo motivo frequentava solo e raramente, due o tre amici.
Amava cambiare spesso il colore dei capelli e passava dal rosso, al biondo, al nero, secondo l’umore del giorno.
Parrucche, decisamente sintetiche, a forma di caschetto: il rosso, quando era allegra, il biondo quando sperava di trovare una compagnia, il nero, quando la rabbia le scavava, ancora di più, le gote già asciutte.
Mi dici qualcosa di bello, stasera?
Quel sabato era bionda in salopette blu.
Scattava foto e le vendeva. Non foto normali…creava scatti manipolati nei contorni e nei colori. Psichedeliche visioni, insomma, che trasformavano in irreale e metafisico ogni riferimento al quotidiano. Alterazioni. Il massimo della coerenza con il suo stile di vita, fatto da un continuo mischiare realtà e fantasia, sogni e progetti, pertanto una sterile sfrenata corsa verso l’infelicità e la solitudine.
Si firmava Vicskiy. Riviste e tabloid acquistavano qualvolta le foto.. Pochi soldi, ma buoni per vivere fino alla fine del mese.
Mi dici qualcosa di bello, stasera?
Scappata dalla sua città (Nord del nord) aveva adottato l’isola come patria. Un amore irragionevole, ma totale. Amava le strade, i vicoli, le piazze, le chiese e poi c’era il mare… Ma quel sabato ogni cosa non andava al proprio posto, il bar era deserto, fuori pioveva, la stupida parrucca le scivolava sul davanti, il rum faceva schifo, in tasca le restavano sette euro, la musica le doleva alla testa, i suoi amici erano in viaggio per l’Argentina e a casa aveva lasciato il forno acceso e il lavandino del bagno che perdeva acqua.
Mi dici qualcosa di bello, stasera?
Corpo sfregiato, anima dissolta, tempo dilatato… e Annika volava spalancando le braccia con il sigaro in bocca.
Mi dici qualcosa di bello, stasera?
Mi dici qualcosa di bello, stasera?
Mi dici qualcosa di bello, stasera?
Mi dici qualcosa di bello, stasera?
Ma un essere umano, anche donna, anche differente dalle altre donne, anche artista, anche differente dalle altre artiste, anche sola, anche differente dalle altre persone sole, anche secca come una canna, differente dalle altre secche che si vedono in giro, ma un essere umano cosa deve fare per staccare il collo a questa bottiglia di rum senza spaccare il vetro?
Mastica il sigaro, Annika!