Nel tramezzino del camin di nostra vita
Nel tramezzino del camin di nostra vita mi ritrovai in una misticanza oscura che la cristallina era finita…
Quando c’è caldo e tu hai freddo, e non hai un caminetto e neanche un cammino ma ugualmente ti accendi con entusiasmo ed urgenza, allora cominci a sognare e fantasticare oltre misura, senza seguire i filari dell’orto ordinati e paralleli ma vagando in percorso ellittico e discostante, come quasi sempre nella vita.
E quando semplicemente hai fame ed hai comunque due fette di pane, anche di ieri, puoi tostarlo e torna meglio di prima.
A quel punto, senza impressionarti, cospargi olio di cuore su una fetta e burro di logica sull’altra, e… via alle danze!
Apri frigo e cassetti, e dispensa con generosità, metti in campo tutti gli strumenti, i sentimenti e le capacità che hai.
Fare un buon tramezzino è alla portata di tutti, in fondo siamo tutti qui per amore, no? Basta metterci quello che c’è. Nessuna regola, il risultato finale deve piacere solo a te. In fondo siamo tutti qui per amore, no? Basta metterci quello che c’è. Nessuna regola, il risultato finale deve piacere solo a te.
Le ricette più apprezzate e consolidate però hanno tutte alcune cose in comune: freschezza, consistenza, mordente, contrasto.
Per la freschezza è semplice davvero: va evitato il troppo salato, come tipicamente le lacrime di coccodrillo, e poi basta aggiungere due foglie di risate o due fette di cose sciocche tagliate sul momento… sono cose che si trovano in natura, basta solo metterci meno seriose strutture ed un pizzico di sana informalità.
La consistenza è fondamentale! Quando affondi il morso devi sentire una certa resistenza del ripieno, quindi non puoi mettere solo pensieri fusi e nemmeno sceglierne solo di stagionati o troppo croccanti.
Occorre una densità rarefatta quanto basta ed omogenea a bocconi alterni, ciascuno a suo modo com’è chiaro.
Il mordente è uno sfizio ma non vuol dire che sia superfluo. Quella piccola punta di piccante oppure aspro o amaro, son gusti, ma di certo qualcosa ci vuole per tenere vivo l’insieme.
Contrasto: non è una brutta parola sebbene molti ne abbiano paura e lo fuggano solo a sentirlo nominare. Il contrasto è ciò che ci permette di percepire l’immagine e il gusto del nostro prodotto come equilibrato. Si, dico proprio che è il contrasto che rende perfettamente chiara e nitida la percezione di qualcosa. Folle realtà.
La cosa bella del tramezzino è che, tra testa e cuore, puoi mettere tanta roba quanta ne immagini, negli strati della terra di mezzo puoi accogliere onde di diverse frequenze. Ci sta tutto, puoi scegliere tutto quello che ti pare.
Come dire, che è bello vivere a proprio modo, partendo da ciò che si ha, e per come si può.
Ed il gustar m’è dolce in questo pane.