Voglio essere ultimo
Ora basta! mi fermo. Ho deciso stavolta. Osserverò tutti dal fondo: un’altra prospettiva.
Mi riposerò per godere del tempo nella sua pienezza.
Curerò meno la scelta dei miei percorsi, per dedicare più tempo alla mia anima. La accarezzerò, la massaggerò con unguenti preziosi e la lascerò riposare leggera per poi nutrirla della luce del sole.
Voglio essere ultimo, il primo opposto di queste nostre stupide file. Voglio stare dall’altra parte perché saremo in tanti e faremo più baldoria. E di questa, forse, non rimarrà traccia.
Non rimarrà traccia – lo sapremo solo noi – del nostro vivere.
Nessuno ne ricorderà l’esistenza, tranne i nostri amori che ci seguiranno nell’effimero, poetico e inesorabile oblio.
Finalmente libero e distante, osserverò il mondo da lontano.
Nel fondo sarà superbo vivere immortali e ultimi, in questo piccolo mondo che si contorce per strizzare centrifugati primi.
Voglio arrivare ultimo per viaggiare sereno e senza fatiche, per sollevare il mondo con occhi diversi, quelli dell’innocenza: di non star lì a circoscrivere tutto e vivere di nulla, di non farmi affogare da altri occhi mettendo il meglio da parte.
Assaporare il silenzio. Tutto lo scarto che possa esistere: il freddo e la fame, la sconfitta, le amarezze, le delusioni, e accogliere quello schiaffo che non scalfirà perché non avrò bisogno, questo terribile bisogno, di essere primo e patirne a vita gli affanni.
Vincerò nessun premio e i primi mi aspetteranno, ancora impazienti, al traguardo.
Grazie a Loredana Di Maio per le sue foto suggestive.