L’arbitro dice: semplice rimessa dal fondo
Il calcio di rinvio, al secolo rimessa dal fondo, è nel gioco del calcio l’alba d’un giorno nuovo. È difatti la ripresa del gioco prevista quando il pallone varca la linea di porta, toccato per ultimo da un avversario. Per la precisione, quando varca la linea di porta ma non nel tratto compreso tra i pali: in quel caso, salvo complicazioni, sarebbe gol e si riprenderebbe da centrocampo. Invece il calcio di rinvio è il gesto tecnico che segue immediatamente al sospiro di sollievo. A tutte le palle fuori, alle barbe fatte al palo, tutti quei tiri imprendibili che c’han fatto correre un brivido lungo la spina dorsale. Tiro, palo. Fuori. Fuori quando tutti sanno che l’impatto del pallone sul palo può declinarsi anche in palo – gol. Perché il pallone, si sa, è rotondo. Ebbene, non è stato questo il caso. Abbiamo avuto culo. E se è vero, come è vero, che gol-sbagliato-gol-subito, la prossima azione sarà sicuramente quella giusta. Intanto, è calcio di rinvio.
Se parliamo di calcio in TV, la prima cosa che viene alla mente riguardo al rinvio dal fondo è la frase del telecronista: “si riprenderà con una semplice rimessa dal fondo”. Semplice? Perché semplice? Perchè spesso, come già accennato, ci si aspetta ben altro che una rimessa dal fondo. Se il pallone ha varcato la linea di fondocampo evidentemente c’è stato un tiro e magari il pallone ha sfiorato un avversario. Si tratterebbe quindi di calcio d’angolo e non di rinvio. Oppure potrebbe esserci stato un contrasto in area in prossimità della linea di fondo con carambola del pallone oltre la zona di gioco. In questo caso, al di là del corner e della rimessa dal fondo, ci sarebbe anche la possibilità che sia stato commesso un fallo da calcio di rigore. Insomma, il rinvio dal fondo ha una costante: rende felice sempre e solo la squadra in difesa. Volete un esempio? Ascoltate questa telecronaca tratta da un Pescara-Latina di qualche anno fa:
Altra costante: nel gioco del calcio la velocità di esecuzione di un calcio di rinvio è inversamente proporzionale alla soddisfazione che ha del risultato la squadra incaricata di batterlo. Il pallone potrebbe essere in gioco nel tempo medio di un battito di ciglia, così come potrebbero volerci anche trenta secondi, e finanche un minuto se il portiere è particolarmente indolente e l’arbitro eccezionalmente tollerante.
Dopo sedici puntate ormai un po’ di regolamento dovreste masticarlo; pertanto sarà quasi inutile raccomandarvi di non confondere il calcio di rinvio, che è una ripresa di gioco, con la rimessa in gioco da parte del portiere, che avviene a gioco in corso. Vabbè, lo facciamo lo stesso. E vi diciamo che il portiere può rimetterla in gioco con i piedi, ma anche con le mani. In questo caso, meglio che stia attento. Giudicate voi.
L’esecuzione è molto semplice: il pallone è calciato da un punto qualsiasi dell’area di porta da un calciatore della squadra difendente; gli avversari devono restare al di fuori dell’area di rigore fino a quando il pallone non sia in gioco; il calciatore che ha eseguito il calcio di rinvio non deve toccare il pallone di nuovo prima che questo sia stato toccato da un altro calciatore; il pallone è in gioco quando è calciato direttamente al di fuori dell’area di rigore verso il terreno di gioco.
Anni addietro era frequente assistere a rimesse dal fondo calciate da difensori. Questo perché il piede del difensore, sebbene pressoché ferro da stiro in quanto difensore, era da preferirsi a quello del portiere. Tuttavia così facendo non solo per qualche secondo, il tempo di rientrare in linea, si toglieva un uomo alla manovra, ma in una eventuale e repentina azione di attacco avversaria si teneva pure in gioco, vedi regola del fuorigioco, tutto il reparto offensivo degli altri. Quando si è diffusa la tattica del fuorigioco, ovvero spingere l’attaccante avversario a commettere questo tipo di infrazione, l’abitudine di far calciare la rimessa dal fondo a un difensore si è irrimediabilmente persa. Se pensiamo che il portiere del futuro sarà simile al tedesco Neuer, tanto bravo coi piedi quanto con le mani, quel modo di rinviare dal fondo pare proprio preistoria.
Il calcio di rinvio nella forma moderna viene codificato nel 1936: già da allora si stabilisce che il pallone sarà in gioco quando esce dall’area di rigore. Siccome accadeva che i calciatori facessero i furbi e, per perdere tempo, sbagliassero di proposito l’angolino da cui battere il rinvio, dal 1992 il regolamento taglia la testa al toro e dispone che un calcio di rinvio può essere eseguito da qualsiasi punto dell’area di porta. Nel 1997, poi, si decide che è possibile fare gol nella porta avversaria direttamente su calcio di rinvio, ma non un’autorete.
Vi racconto un aneddoto personale. Partita di campionato giovanile. Ottantesimo minuto circa. Sostituzioni esaurite, espulsione del portiere. Qualcuno dei giocatori in campo deve infilarsi i guanti e difendere la porta.
Io? Perché proprio io? Mister, manco sono molto alto io. Ok, ok, vado, vado.
In verità la responsabilità di un giocatore che si improvvisa portiere è limitata. Può sempre dire: mica è il mio ruolo questo. Ma c’è la rimessa dal fondo. Che si batte con i piedi e quindi è richiesto al giocatore improvvisato portiere di saperla battere. E bene. La rimessa dal fondo mi incute un timore enorme, ho sempre paura di non essere in grado di spedire il pallone lontano. Il gioco riprende, l’azione si sviluppa nei pressi della mia porta. Parte un tiro, uno dei miei tocca il pallone quel tanto che basta per far terminare la sfera sul fondo. Ma l’arbitro non ha visto la deviazione e indica la rimessa dal fondo. Inizio a sudare.
Arbitro! Arbitro! Voglio essere onesto, mi scusi: ho visto una deviazione.
Glielo assicuro, mi creda: è calcio d’angolo.
L’anno seguente ho cambiato club. L’aria s’era fatta un tantino pesante. Ed ora due possibilità meramente teoriche, che ci proiettano nel consueto angolo delle curiosità.
La rimessa dal fondo mi incute un timore enorme, ho sempre paura di non essere in grado di spedire il pallone lontano.
Altro caso. Calcio di rinvio. Il portiere calcia bene, alto. Ma Nostro Signore starnutisce, Eolo s’incazza e l’uragano Collina incombe non distante. Il vento, insomma, devia la traiettoria del pallone dopo che questo sarà uscito dall’area di rigore e lo spedisce dritto in porta. Esatto: è calcio d’angolo.
E se il portiere calcia piano, il pallone non esce dall’area di rigore, e allora quello gli dà un altro calcetto per farlo arrivare a un compagno? Doppio tocco e punizione in area. Vero?
Nooooo, allora non vi entra proprio! Stesso di scorso di prima: il pallone non è mai stato in gioco; sarà di nuovo calcio di rinvio.
E se su quel rinvio lento lento s’intromette un attaccante e il difensore temendo che quello raggiunga il pallone lo stronca a terra senza mezzi termini? Stessa storia ancora una volta. Non può essere rigore. Sarà calcio di rinvio. Ma un bel cartellino (rosso o giallo, secondo gravità, simpatia e colore bianconero della maglia) al difensore non lo toglie nessuno.
Sorpresi di aver scoperto cose nuove sullo sport che più amate e che credevate di conoscere a menadito? Curiosi di saperne di più? Scaricate qui una copia del Regolamento del Gioco del calcio: avrete di che parlare con gli amici!