La sconfitta
Un piccolo ma sostanziale difetto della nostra società è di avere tolto valore alla sconfitta. Ettore sarebbe solo un perdente. E nessuno si glorierebbe di discendere da Enea. E invece molte città europee si vantano di questo, Roma compresa. Perché la gloria non era affidata solo alla vittoria comunque raggiunta. L’onore si rendeva al comportamento, al modo di essere e di affrontare anche la contrarietà degli dei. Ora, se si vuole offendere qualcuno (copiando gli americani, loser) gli si appioppa l’infame “perdente”. E così il come perde valore, e conta solo il cosa. E gli effetti si vedono.