Il senso della sconfitta
Un piccolo ma sostanziale difetto della nostra società è di avere tolto valore alla sconfitta. Ettore sarebbe solo un perdente. E nessuno si glorierebbe di discendere da Enea. Oggi i termini auge sono vincente (senza soffermarsi troppo sul come) e perdente. Li abbiamo mutuati dagli Stati Uniti, ossessionati dalla parola “loser”, perdente, come se fosse il male dei mali e le qualità umane finissero lì. Gli antichi erano un poco più saggi, amavano la vittoria ma rispettavano la sconfitta.