Magari domani
Adesso no, magari domani. E domani non arriva mai. Il tempo ci scappa dalle mani come una farfalla che non vuole restare intrappolata troppo a lungo; per paura di soffocarla dischiudiamo le dita e se ne va. Cosa ci resta? Nulla. Se imparassimo a farci rapire dalla voglia di realizzare quel progetto, di vederne il risultato e di godere della sensazione che si prova quando lo vediamo lì, completo e subito veniamo rapiti dalla voglia di farne un altro, di rimetterci in gioco… Se imparassimo a farci travolgere dagli eventi senza la paura di ritrovarci a pezzi perché il bello è dilatarsi, spezzarsi, romperci in piccoli pezzi per poi ritrovare i tasselli del puzzle e incastrarli uno a uno e ricreare il tutto… Se imparassimo a chiamare domani quello è oggi. Se imparassimo che la farfalla non va acchiappata ma inseguita, che ci potrebbe portare dove non siamo mai stati regalandoci non solo la sua bellezza, ma anche quella di ciò che ci fa scoprire e quella di come ci sentiremmo alla fine della corsa. Se imparassimo che il domani altro non è che un oggi in arrivo. Un oggi prolungato. Un oggi più giovane dell’oggi di oggi che è più giovane dell’oggi di ieri. Se solo imparassimo…