Ventisette luglio
Gli zii non avevano figli. Tutti i sabato sera venivano a cena da noi e di frequente passavano nel pomeriggio per portare mia sorella e me a fare acquisti.
Quel pomeriggio d’estate ci fermammo nel nostro negozio preferito: “Long Playing”. Vendeva tutti i “dischi caldi” della hit parade. Che belli i dischi in vinile. Li toccavi con delicatezza e sentivi tra le dita la materia, lo spessore, i loro solchi. Li lucidavi, poi li adagiavi bene sul piatto e la puntina li sfiorava raccontandoti i suoni con la sua voce. Poi Il “tuttovolume” e la mamma che accorreva con l’indice alla bocca: “Ssshhh… A signura ru latu…”
Quel pomeriggio avevo chiesto ai miei zii un 45 giri che desideravo tanto: “27 luglio” di Paolo Frescura. Questa data è rimasta indelebile insieme a quelle note, pulite e semplici, come la nostra adolescenza.
Era l’estate del ’76.