A qualcuno (non) piace caldo
Caldo. Che scioglie, squaglia, scivola giù sulla pelle in mille rivoli bollenti. Strada che arde, paglia che brucia, la cicala non smette il suo canto neanche di notte, ché pure il grillo è fuggito a cercare un alito di vento. Ferma vorrei stare, come un albero che si fa ombra da sé, destinata alla liquefazione, linfa che corre via, si infiltra nella terra, buio e umido fino alle falde. Respiro che sale, si fa aereo e rarefatto, dalle dita verso il cielo, sopra l’atmosfera, sopra le nuvole.