L’eleganza del disprezzo
Il disprezzo, per non essere rancore, deve avere buone maniere. E’ evidente. E’ un moto dell’anima, che può essere anche nobile, elegante. Ma ha bisogno della forma, della parola e del gesto sobrio. Diversamente si fa rancore, che è la macerazione dell’anima, con un’aspirazione alla vendetta, all’augurio del male altrui. Il disprezzo può essere meravigliosamente muto e gentile. Il rancore comunque ringhia. Da evitare.