Brescia, 28 maggio 1974
“Compagni, amici, state fermi, state calmi, state all’interno della piazza”, gridava il sindacalista dal palco. Ma quella non era più una piazza. Non era più la piazza della Loggia in cui studenti e lavoratori manifestavano. Non era più il luogo di passaggio di cittadini indaffarati in un giorno di sciopero. Era la tomba di Giulietta, Livia, Euplo, Luigi, Bartolomeo, Alberto, Clementina e Vittorio. E’ il monumento dell’uomo comune immolato al male comune. E’ un cestino della spazzatura esploso nel cuore della civitas.