L’amico è
Fortunato il nostro caro Antoine de Saint-Exupery che diceva “Amico mio, accanto a te non ho nulla di cui scusarmi, nulla da cui difendermi, nulla da dimostrare: trovo la pace… Al di là delle mie parole maldestre tu riesci a vedere in me semplicemente l’uomo”. Fortunato ad aver trovato un amico così? Oggi gli amici ti chiedono dove vai, perché te ne vai, perché resti… Si offendono se vai on-line, visualizzi i messaggi e non rispondi. Tu vuoi solo prenderti del tempo, con calma, per rispondere loro come si deve, senza limitarti ad una faccetta fatta con punto e virgola e parentesi tonda, o al fastidiosissimo monosillabo che oscilla tra sì, no e ok. Caro Antoine, non è che ci presteresti il tuo amico per un po’? Giusto il tempo per far tornare in noi la fiducia nell’amicizia, quella vera. Non quell’amicizia dove ci si accoltella -ci si ammazza- tanto che la nonna ti dice “Oddio, vai a convivere con altri studenti come te? Stai attenta e chiuditi in camera di notte che al giorno d’oggi siamo tutti Meredith”. Eh nonna mia! Tu lo conoscevi l’amico di Antoine?!