Vigilia di Natale
Il 24 dicembre del 2000 non aveva l’aria di volersi comportare da vigilia di Natale. Se non per l’uvetta e i canditi che avevo rubato dal panettone. L’avevo fatto perché sapevo che la cosa avrebbe infastidito mamma e papà. E io ero arrabbiata. Anche se non con loro. Non c’era l’albero e nemmeno il presepe in casa. Non c’era mia sorella. Mio fratello figuriamoci. Quella mattina papà mi ha caricata in macchina. Non ci voleva molto a portarmi di peso. E ci voleva ancora meno se lui me lo ordinava. Abbiamo ascoltato “BuongiornobuongiornoiosonoFrancesco” dall’autoradio, per la prima volta. Pensando a Francesco, che è il nome di mio fratello. Papà mi ha preso una gabbia a forma di cuore. Dentro c’era un uccellino d’oro. Finto, ovviamente, ma che provava a volare. La sera, a casa, l’albero e il presepe c’erano. E anche mia sorella.