Le idolatrie linguistiche
Vi sono parole che, benché prive di una propria natura, ne acquistano una che trascende la realtà. E diviene monumento di se stessa, senza bisogno di aggettivi o specificazioni che altrimenti sarebbero indispensabili per definirla. Prendiamo la parola riforma: buona, cattiva, utile, inutile, intelligente, stupida e così via.. I sinonimi e i contrari spariscono e resta il “verbo”, idolatria linguistica che chiede solo di essere adorata.