Sam Cooke – Cupid
Mi son detto: scrivi qualcosa su una canzone d’amore. Mi son risposto: ma certo, perché no. Allora sono andato a colpo sicuro: Green is the colour, Pink Floyd. Impugno la penna, la intingo nel calamaro e me ne sto quindi lì, senza idea alcuna. È colpa della canzone, mi son detto. Cambio. Satellite of love, Lou Reed. Una fava di niente. Verranno a chiederti del nostro amore, De Andrè. Macché, il pennino continua a fare su e giù nel calamaio e mai che verghi la carta. Insomma, tutte le mie canzoni d’amore preferite sembrano d’un tratto aver evaporato il loro ascendente sentimentale sul sottoscritto. E se la colpa fosse mia? Se il cuore mi si fosse definitivamente inaridito? Ahimé, brutti momenti. Poi mi è tornata in mente una canzone di Sam Cooke. Un pezzo meraviglioso eppure molto meno ricercato dei precedenti. Forse la forza dell’amore è nel potere utilizzare linguaggi differenti e nel potersi esprimere in tutti i modi possibili. Ieri erano rime baciate e satelliti lunari, oggi è un’invocazione a Cupido. E per quanto mi riguarda, sono molto più soul di un tempo. Che non significa proprio un bel niente. Ed è tutto dire. Buonlove da RadioFus, me, Cupido, Baci Perugina e cuoricini tutti.