Paolo Conte – Sudamerica
Che l’infanzia e prima adolescenza giochino un ruolo determinante per il prosieguo della vita non c’è bisogno che ve lo dica RadioFus. Anche nelle piccole cose, quello che siamo e facciamo in quegli anni di formazione ci accompagnerà nella vita di tutti i giorni. Attorno ai dodici anni feci una raccolta (a proposito: di fare raccolte, spesso inutili, non ho mai smesso) di inserti del Guerin Sportivo riguardanti la storia dei mondiali di calcio. Quegli inserti li conservo ancora: negli anni li ho più volte divorati. Così sono cresciuto con una mitologia del tutto personale che alla maggior parte dei coetanei (e non solo) non dicevano nulla: la grande Ungheria, l’Olanda del calcio totale e altro ancora. Ricordo che quando ascoltai questa canzone per la prima volta il cuore esultò nel sentire parlare di Schiaffino, campione anni cinquanta, e delle stelle uruguaiane, anch’esse piuttosto agée. Quando siamo investiti da una cosa bella e inaspettata la prima cosa che vorremmo fare è condividerla con qualcuno e in effetti tentai con un paio di persone, ma i nomi di Schiaffino e Uruguay non dicevano granché a nessuno, o per lo meno non trasmettevano quell’entusiasmo che invece mi apparteneva. Condannato all’emozione solitaria, dovetti attendere RadioFus per vendicare anni di incompresi entusiasmi balistico-sonori. Maledetta adolescenza, non meriti la genialità di uno Schiaffino. Buontutto da RadioFus.